05 marzo 2019

CONTRO LA POLITICA DI CORTO RESPIRO







    Mi piace riprendere stamattina la nota di un mio caro amico che utilizza un recente intervento di Claudio Magris per segnalare i danni prodotti dalla politica di corto respiro che domina oggi il mondo intero con il famigerato slogan della Thatcher THERE IS NO ALTERNATIVE.
      Finchè le forze politiche oggi in campo – a parte i vari gruppuscoli minoritari che non contano nulla anche perché non riescono mai a mettersi insieme - non riusciranno a prospettare un modello di economia e di società diversa da quella oggi esistente, sarà sempre più difficile cogliere la differenza tra destra e sinistra. (fv) 

CONTRO LA POLITICA DI CORTO RESPIRO

Claudio Magris, in un articolo pubblicato sul supplemento culturale del Corriere della sera “La lettura” (03/02/2019), riflette sull’assenza di orizzonti, per così dire, 'utopici' dall’agenda politica dell’UE; istituzione preda di una sorta di grave “inceppamento da ansia”, ancorata com’è al “piccolo futuro immediato”, incapace di coniugare i bilanci con le vite umane. Il che, non per sminuire, sembra anche più grave di un semplice “deficit di visione”, per quello basterebbe un ottico.
E a proposito di carenze ideali, l’insigne germanista, cita il “principio speranza” di Bloch e il “sogno di una cosa” di Marx.  E aggiunge: “Il sistema economico oggi vincente si proclama non solo vincente, ma il migliore di tutti i sistemi possibili, l’unico possibile, lo stadio finale dell’evoluzione umana e storica, la fine della Storia e dunque della speranza (…)”. Conclusione notevole e non scontata, data la tribuna da cui proviene.

 Dato, quindi, che, come lo stesso Magris ammette, l’Europa è in preda ad una grave crisi dovuta a corto respiro e disumanità  il suggerimento dovrebbe essere di cercarla questa “coscienza europea” in un orizzonte diverso dal dogma capitalista e liberista.
Uno dei primi correttivi da apportare alle nostre lenti per aggiustare la visione, è quello di cominciare ad avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome, nominarle per quello che realmente sono.

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