CANCIANU LI MUSICANTI MA
LA MUSICA E' SEMPRI LA STISSA
Ma chi ha consigliato Zingaretti di fare la sua prima "uscita" come segretario del PD ai cantieri della TAV?
Secondo il mio punto di vista, peggio di così non poteva esordire. Comincia proprio male, scimmiottando Salvini, Renzi e Berlusconi!
Ma la storia proprio niente insegna?
Non avete ancora capito che gli originali prevarranno sempre sulle fotocopie! (fv)
Stamattina sul mio diario fb ho scritto queste quattro righe. I commenti non sono tardati ad arrivare. Tra tutti scelgo l’intervento di un amico sociologo, Enzo Sanfilippo, studioso della nonviolenza gandhiana, e una poesia scritta da un abitante della valle in cui dovrebbe passare la TAV.
Enzo Sanfilippo
: Proprio per questa prima uscita, penso di aver fatto bene a
non andare a votare. La TAV non è una questione da poco. E lo dice bene la
scelta di Zingaretti. Questo nuovo segretario di in partito che vorrebbe
guidare la sinistra, che a parole vuole creare unità dentro e fuori di sé,
chiude con un mondo, quello ecologista, che esprime un pensiero saggio ed
evidente come la luce del sole e cioè: prima di mettere mano ad una grande
opera utilizzando le risorse che a questa erano state pensate, sarebbe più utile
per i cittadini italiani impegnare quelle stesse risorse per attivare piccole e
medie opere, infrastrutture per la mobilità per il rischio idrogeologico, per
l'edilizia scolastica, per la migliore fruizione degli edifici in cui vengono
erogati servizi sociali e sanitari. Lo sappiamo molto bene noi siciliani...Il
nuovo segretario del PD non si convince della bontà di una politica di questo
tipo? non comprende che questo discorso porterebbe il partito anche a
riconquistare consensi? Non comprende che essere alternativi a Renzi significhi
costruire un nuovo pensiero? Allora, scusatemi prendo atto che questo partito,
non può più essere un punto di riferimento. Non basta la parola
"cambiamento". É una parola neutra che non significa niente (lo
abbiamo visto con i 5S e anche Renzi voleva il cambiamento) Bisogna far
EVOLVERE il nostro sistema sociale attraverso una VISIONE chiara e CORAGGIOSA
della società che si desidera.
Una poesia di Gianfranco Salotti, vecchio valligiano,
Ancora stormi giocavano nel cielo
della Valle,
ancora acque sorgive e il bosco
nativo appena fuori le mura,
ancora opere antiche tessevano il
paesaggio,
ancora una vita a misura, pur attenta
alle novità del moderno.
Ma il Sì-Tav e il Sì-cemento
tutto questo stanno spegnendo…per
sempre.
Queste non sono parole per chi trae
cieco vantaggio dai Sì:
non sono parole per quelli che
contano i voti,
non sono parole per i moltiplicatori
di merci,
non sono parole per quelli che
cercano solo la ricchezza,
non sono parole per i nuovi nomadi
globali che vanno
dove più rende.
Queste sono parole per le persone…che
soffrono.
Prima di dire Sì
Voi che a frotte fuggite dalle vie
cittadine
per spargervi nelle libere terre di
Valle, chiedetevi:
ma quei Sì non ci toglieranno questa
libertà?
Eh già, è proprio così, perché le
libere terre scompariranno
per far posto al Tav e al nuovo
cemento.
Ma già il Tav servirà a farvi saltare
la Valle
per portarvi più in fretta in altre
terre ancora più lontane.
La libera terra a due passi dalle
vostre dimore
è il più prezioso bene che avete:
dite No.
E i valligiani testardi e retrogradi
o ecologisti,
guardateli come l’ultimo baluardo
all’inaridimento del mondo.
(da Fuori dal tunnel. Viaggio
antropologico nella val di Susa, di Marco Aime, Meltemi 2016)
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