01 ottobre 2022

IL VOTO IN BRASILE

 


Le donne nere e il voto in Brasile

Laura Burocco
01 Ottobre 2022

Domani, due ottobre, in Brasile si torna a votare nel primo turno delle elezioni (non solo presidenziali) con la concreta speranza di farla finita con Bolsonaro e chiudere per sempre – difendendosi anche dal veleno certo pronto a fluire dalla coda – la pagina politica più nefasta della sua storia recente. Razzismo, misoginia, omofobia e transfobia hanno perseguitato chiunque si opponesse alla retorica di Bolsonaro. Un concentrato di esaltazione della famiglia tradizionale, patriottismo, conservatorismo estremo, autoritarismo e anticomunismo, negazionismo scientifico, idolatria delle armi e della forza, negazione dei diritti umani e della natura, nonché, avversione al dialogo democratico. Nonostante le immense sfide che hanno divuto affrontare in questi anni, le parlamentari nere dell’ultima legislatura hanno agito in modo coraggioso proponendo trasformazioni sociali rilevanti per il futuro del paese

Foto: Favela em Pauta

Perché votare donne negre? Bilancio dei mandati delle parlamentari negre tra il 2019 e il 2023” è il titolo della ricerca pubblicata dal movimento Mulheres Negras Decidem (Donne nere decidono). Alla vigilia delle elezioni che si terranno in Brasile domenica 2 Ottobre e che vedranno i Brasiliani chiamati a votare nel primo turno per l’elezione del presidente della repubblica (in quanto repubblica federale la nomina del presidente è diretta), governatori (presidenti di regione ), deputati federali (camera e senato ) e statali (consigli regionali) quello che appare evidente è il grande numero di candidati indigeni – come mai prima nella storia – e di donne nere. Sembrano confermare quello che Conceição Evaristo, pluripremiata scrittrice e poetessa negra brasiliana, una delle principali esponenti negli studi sul tema dell’ascendenza nera e della lotta antirazzista, afferma: “Combinamos de não morrer”(Abbiamo deciso di non morire) famoso titolo del racconto parte della raccolta della scrittrice dal titolo Olhos D’Água (Pallas editora, Rio de Janeiro).

La ricerca che risponde alla domanda “quali sono i principali contributi lasciati dalle parlamentari nere nell’ultima legislatura?” si divide in tre parti: profilo delle parlamentari; i loro ambiti di attuazione; le loro agende politiche e proposte legislative.

Sono 58 donne auto-dichiarate (in Brasile esiste l’autodichiarazione del colore della propria pelle) nere o parde, elette deputate statali (43) e distrettuali(1), rappresentanti federali (13) e senatrici (1). Il 2% alla Camera, al Senato solo una. Ossia, sebbene questo gruppo rappresenti la maggioranza della popolazione brasiliana (28%, secondo PNAD 2021), è ben lungi dall’essere pienamente rappresentato nell’istanza principale decisione del paese. Eppure si deve a loro la radicale immaginazione politica che dal 2019 ad ora non ha mai cessato di sfidare la violenza, la disuguaglianza, e la fame, che hanno caratterizzato il paese.

Se non bastasse che, dovuto alla negligenza di diverse autorità pubbliche, in Brasile il coronavirus ha causato più di 650.000 morti. Inoltre, razzismo, misoginia, omofobia e transfobia hanno perseguitato qualsiasi forma di vita che si opponesse alla retorica bolsonarista di difesa della famiglia tradizionale, patriottismo, conservatorismo estremo, autoritarismo e anticomunismo, negazionismo scientifico, idolatria alle armi e la forza, negazione dei diritti umani e della natura, nonché, avversione al dialogo democratico. Nonostante le immense sfide, le parlamentari nere dell’ultima legislatura hanno agito in modo coraggioso proponendo trasformazioni sociali rilevanti per il futuro del paese. Sono state loro le principali responsabili delle iniziative di contrasto pandemia.

Di fronte al grandissimo volume di proposte delle parlamentari nere è stato necessario definire dei temi per dare delle risposte alle domande che la ricerca poneva. I principali campi di attuazione sono stati individuati in: rinforzo della salute pubblica, gratuita e universale; rinforzo dell’istruzione di base; garanzia dei diritti delle popolazioni e delle comunità indigene tradizionale (quilombola, autoctona, ribeirinos, ecc.) e garanzia dei diritti delle donne; la lotta al razzismo. A partire da questi temi, analizzando le pagine internet della Camera dei Deputati, Senato federale e Assemblee legislative sono stati individuati 8.229 progetti di legge, di cui 357 converiti in norme di legge tra il 2019 e Agosto 2022.

Se la disputa elettorale in Brasile è caratterizzata dalla manutenzione del potere per lo più nelle mani di una élite politica bianca e maschile che domina le posizioni legislative – prima fra essa la bancada ruralista, responsabile di curare gli interessi di latifondisti e impresari legati all’agro pecuniario – in questo contesto di violazioni di diritti, crisi di rappresentanza, e di profonda insoddisfazione sono nate diverse candidature collettive con l’aspettativa di diversificare lo scenario di rappresentanza politica: i Mandatos Coletivos (collettivi) e i Mandatos Compartilhados (condivisi).

Se nei condivisi si ha la candidatura di un individuo che si impegna, se eletto, a guidare la sua azione parlamentare secondo la decisione di un gruppo, in quelli collettivi invece l’obiettivo è quello di eleggere per la stessa carica, non più un soggetto individuale, ma un gruppo di persone. È questa l’esperienza della Gabinetona di Belo Horizonte, un singolo gabinetto con 90 attivisti sociali coinvolti in quattro mandati in Minas Gerais (due consiglieri, uno deputato statale e un deputato federale) che mobilitano un’agenda d’azione comune che coinvolge femminismo, diritti umani, antirazzismo, difesa della popolazione LGBTQIAP+, valorizzazione della cultura popolare, ambiente. Un altro esempio è quello della Bancada Attivista – il cui stesso nome rimanda una risposta chiara alla bancada ruralista – un movimento che dal 2018, con quasi 150mila voti, occupa un seggio nell’Assemblea legislativa di San Paolo, registrando il voto più alto tra tutte le esperienze collettive del Brasile. Juntas, infine, è un mandato costituito da 5 donne elette con 39.175 voti nel 2018 per riempire un posto vacante nell’Assemblea del Pernambuco.

Foto Mulheresnegrasdecidem

Nel giugno del 2021, il libro A Radical Imaginação Política das Mulheres Negras Brasileiras , organizzato da Ana Carolina Lourenço e Anielle Franco, riunisce modalità innovative di fare politica in Brasile, e conferma l’inventiva e intelligenza della fascia più ampia della popolazione del paese, le donne nere, che storicamente subiscono e producono risposte e soluzioni ai maggiori conflitti e problemi del paese.

Come ha detto Gil – il ministro della cultura (2003-2008) più progressista che il Brasile abbia visto, responsabile dell’implementazione dei Pontos de Cultura, nonché dei più stimolanti dibattiti su copyleft digital divide, all’epoca il Brasile era una eccellenza teorica e pratica sul tema – in un’intervista del 2020 : «In Brasile le cose stanno peggiorando tanto che, nella misura in cui chi vuole che peggiorino sta facendo così tanto (male) da creare le condizioni perché coloro che vogliono che migliorino, si mettano in azione». Ci si potrebbe forse augurare lo stesso ora in Italia.

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