Fare cose con la lettura
In un’intervista ad Antonio Ginoli, Carlo Sini (Robinson, 10 dicembre 2023) ricorda l’importanza della rivoluzione teorica innescata dal pragmatismo di Peirce: ha completamente capovolto la plurimillenaria questione della verità. «Essa ha finito con il limitare il suo problema alle definizioni – del tipo “che cos’è questo o quello” – e all’illusione che esse abbiano a che fare con un’ontologia immaginaria delle “cose in sé”».
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«Peirce ha spostato l’attenzione sulle conseguenze pratiche, ossia su ciò che ognuno è pronto a fare. I principi sono meno utili e meno “veri” delle conseguenze. Non è significativo se qualcuno dichiara che le proprie azioni sono “democratiche”, l’importante è verificare cosa deriva da quell’affermazione. Un sistema di principi potrà essere un oggetto seducente ma saranno le pratiche di vita, di parola e di pensiero a farci intendere la sua “verità pubblica”».
Credo che sia un buon modo di affrontare anche la condivisione nei gruppi di lettura, nei quali ciò che ci interessa sono proprio «le pratiche di vita, di parola e di pensiero» che in essi si svolgono. È il “fare cose con le letture” che dovrebbe guidare il nostro sguardo sui gruppi che praticano la condivisione di quel che ciascuno legge per i fatti suoi, in modo appartato e solitario. Sono piccole pratiche evidentemente relazionali che contribuiscono a determinare la nostra presenza nel mondo. Non dovremmo cercare «un’ontologia immaginaria delle “cose in sé”» che dica cos’è la lettura. Dovremmo solo osservare come tutti noi, lettrici e lettori, usano la lettura. (LUIGI GAVAZZI)
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