“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.” Antonio Gramsci
19 aprile 2025
I DESIDERI E LE PASSIONI DELLE RAGAZZE
Francesca Faccani su Edna O'Brien, Vogue Italia, 29 luglio 2024
Una delle poesie più celebri di Philip Larkin sostiene che in Inghilterra il sesso sia iniziato nel 1963, una data scelta tramite un calcolo delle probabilità, a metà tra l'anno in cui è decaduta la censura per il romanzo L'amante di Lady Chatterley di D.H. Lawrence e l'uscita del primo disco dei Beatles. Non sono convinta che sia esattamente così: è il 1960 quando l'irlandese Edna O'Brien si trasferisce a Londra e scrive, in una manciata di settimane,
Ragazze di campagna. A casa sua, in Irlanda, i preti chiedono a cittadini di raccogliere il maggior numero di copie per darvi fuoco in piazza. Il padre di O'Brien, contadino, si rifiuta di leggerlo, mentre la madre strappa la pagina dei ringraziamenti in cui si ritrova citata e scribacchia affianco delle parole minacciose. Ragazze di campagna parla di due ragazze cresciute nella campagna irlandese mandate a studiare in un convento da cui vengono espulse e che si ritrovano a viaggiare fino a Dublino e poi fino a Londra alla ricerca dell'amore, ma soprattutto di avventure che dissetino i loro desideri. Da un lato inizia a profilarsi una critica cattolica e conservativa del libro che lo accusa di essere troppo esplicito ma perfino ipocrita nel ritrarre la vita sessuale di due ragazzine (in Irlanda rimane censurato per vari decenni), mentre dall'altra parte dell'oceano, scrittori come Philip Roth usano parolone per elogiarla. «È la donna più capace a scrivere letteratura in inglese», dice di lei. È morta il 28 luglio 2024 a 93 anni, Edna O'Brien, che nella sua vita ha vissuto esattamente come le sue ragazze di campagna appena arrivate in città, seguendo tutto quello che luccicava, assecondando i suoi desideri più oscuri e impulsivi anche se non venivano esattamente capiti dai suoi contemporanei.
Fuga dall'Irlanda rurale ai salotti letterari londinesi
Hanno perso molto tempo i tabloid inglesi a parlare della vita privata della scrittrice irlandese. Anche se dall'Irlanda cattolica si è tenuta ben lontana – non è mai ritornata – continuavano a castigarla perché aveva tanti amanti. Nasce nel 1930 in una contea irlandese molto rurale, la sua famiglia era composta da molti fratelli, una madre dal fare molto dittatoriale e un padre che amava bere e giocare alle scommesse. «Problemi di soldi, problemi di alcol, tutti i tipi di problemi», scrive.
Si laurea in farmacia perché era quello che volevano i genitori e lei non sapeva
dire di no, e si sposa subito con uno scrittore, una decisione presa in fretta e furia
pur di andarsene: «Sono andata da loro a lui, da una casa del controllo a un'altra».
In realtà della sua vita non si sa tanto, ha tentato in tutti i modi di sottrarsi allo scrutinio mediatico, inventandosi storie attorno e lasciando tanto mistero. In un'intervista rilasciata al New York Times, racconta che nemmeno a Dublino sanno con esattezza in che anno è nata, e chiede al giornalista di non scriverlo nel suo necrologio: «Se muoio, non scrivere la mia età». Quando il giornalista le chiede finalmente di parlare dei suoi amanti dopo il divorzio col marito e della sua vita privata follemente libera, racconta: «Non mi importa raccontare di chi sono
stata innamorata. Sono molto salda nel mondo. L'idea che qualcuno entri ed esca
dal letto è molto volgare. Credo nell'amore, non nella promiscuità, non credo siano due cose che stanno bene insieme. Sono molto romantica. Siamo molto saggi, ma i nostri cuori sono molto turbolenti».
Le sue Ragazze di campagna arrivano fino a noi
Ripubblicato di recente da Einaudi, Ragazze di campagna raccoglie per la prima volta in un unico volume le tre storie della trilogia: l'omonimo primo romanzo (pubblicato subito in Italia nel 1961), La ragazza sola e Ragazze nella felicità coniugale, che letti insieme hanno il valore di un romanzo di formazione di settecento pagine che descrive minuziosamente che cosa vuol dire crescere come giovane donna. Nessuna autrice prima di lei aveva dato un nome ai tormenti del cuore delle donne, nessuno aveva descritto i rapporti sessuali dal punto di vista femminile in maniera così onesta, o aveva scritto di donne che nell'amore si perdevano completamente e che dovevano poi reimparare ogni volta a riappropriarsi della propria vita. Lei in vita non si è mai persa, se n'è stata chiusa per molto tempo nella sua casa londinese ad accogliere amanti, bicchieri di champagne e inviti a club letterari. Ma soprattutto a scrivere.
https://machiave.blogspot.com/2024/12/donna-oltre-il-terrore.html
https://machiave.blogspot.com/2021/12/parole-primordiali.html
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