Ieri ci ha lasciati più soli Lawrence Ferlinghetti. In questo blog ne abbiamo parlato più volte. Ma oggi lo vogliamo ricordare con le parole di Angelo D' Orsi. (fv)
“Andiamo
Venite
Andiamo
Vuotiamo le tasche
E scompariamo”.
Quante volte ho recitato questi tuoi versi, Lawrence. Quante copie dei tuoi libri ho regalato. E quante volte mi sono detto: l’anno prossimo vado a San Francisco! Volevo conoscere la City Lights, la tua libreria che per l’intera mia generazione è stata un mito anche se non ci abbiamo mai messo piede, ma quanto lo avremmo desiderato.
E ora che non posso essere sospettato di piaggeria ti dirò che eri il mio preferito nella Beat Generation. I tuoi versi ispiravano libertà e mi parevi un degno erede di Walt Whitman, poeta amato da Pavese e prima di lui da Gramsci.
Così i dipendenti e collaboratori di Ferlinghetti lo hanno salutato, lui che fresco come una rosa se n'è andato oggi, a 101 anni:
“Per oltre sessant’anni, chi di noi ha lavorato con lui al City Lights si ispira alla sua conoscenza e all’amore per la letteratura, al suo coraggio a difesa del diritto alla libertà di espressione, e al suo ruolo vitale di ambasciatore culturale americano. La sua curiosità era infettiva e il suo entusiasmo infettivo, e ci mancherà moltissimo. Intendiamo procedere sulla visione di Ferlinghetti e onorare la sua memoria sostenendo City Lights nel futuro come centro di indagini intellettuali aperte e impegno nella cultura letteraria e nella politica progressista. Anche se piangiamo la sua dipartita, celebriamo i suoi tanti contributi e ringraziamo per tutti gli anni in cui abbiamo potuto lavorare al suo fianco. Ti amiamo, Lawrence”.
E mi pare siano parole che dicano tutto.
Ma io ti saluto con le tue, in attesa di incontrarti, finalmente, da qualche parte, nell’altrove.
“Andiamocene da qui
Nell’interno vero del paese
Dove regnano i monti di pietà.
[...]”
ANGELO D'ORSI
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