I contributi raccolti in questo volume sviluppano gli interventi tenuti in occasione del Terzo Seminario Internazionale di Studi sulla Favola (Seravezza, 15-16 dicembre 2017), organizzato dal Cisesg (Centro Internazionale di Studi Europei Sirio Giannini), concernente la favola nell’opera di Antonio Gramsci. Poco noto al pubblico dei lettori e meno battuto dalla critica, questo tema è importante per almeno due ordini di motivi: da un lato, è connesso organicamente a questioni centrali nell’opera gramsciana, quali ad esempio la traducibilità, il senso comune, il folclore e il rapporto fra storia, storiografia e leggenda; dall’altro lato, offre l’opportunità di fare luce sia sulla storia della ricezione delle Lettere e dei Quaderni, sia sull’intrico di problemi ecdotici, decisioni editoriali e scelte interpretative che ne sta a fondamento. A ciò si aggiunga che le traduzioni delle fiabe grimmiane e la presenza di favole o apologhi nelle lettere ai familiari permettono di entrare nel laboratorio di Gramsci e cogliere alcuni aspetti del suo usus scribendi – aspetti che sanciscono un momento di coagulo fra prosa e pensiero, opzioni stilistiche e strategie comunicative. Ebbene, il volume si sofferma su questo insieme di argomenti e, così facendo, traccia un itinerario all’interno dell’opus gramsciano che si dipana tra filologia, letteratura e politica.
Alessio Panichi è Graduate Student presso il Department of German and Romance Languages and Literatures della Johns Hopkins University (Baltimore) e membro di ricerca del Cisesg (Centro Internazionale di Studi Europei Sirio Giannini). La sua attività di studio verte sulla cultura italiana cinque-seicentesca e novecentesca, in particolare sulle opere di Niccolò Machiavelli, Tommaso Campanella, Kaspar Schoppe, Norberto Bobbio e Luigi Firpo, ai quali ha dedicato più di un lavoro. Panichi è inoltre l’autore di una monografia sul pensiero politico di Campanella (Il volto fragile del potere. Religione e politica nel pensiero di Tommaso Campanella, Pisa, ETS, 2015).
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