Oggi si celebra la giornata in memoria delle vittime delle foibe.
Un po' di verità storica, pur nel rispetto degli innocenti, non guasterebbe. Le foibe furono conseguenza delle violenze fasciste compiute per anni sul popolo slavo.
Queste le parole di Mussolini a Pola il 22 settembre 1920: «Di fronte ad una razza come la slava, inferiore e barbara non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone io credo che si possano più facilmente sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani».
La guerra e l'odio, le brutalità, producono rancore ed altre brutalità. Ma bisogna conoscere cosa avvenne. I fascisti di oggi, che celebrano con retorica questa giornata, se ne guardano bene dal ricordare come e perchè gli italiani furono perseguitati, appena gli slavi poterono alzare la testa. E nessuno spiega anche il perchè del silenzio su quel periodo di violenza, per molti anni. Lo spiega bene questo articolo.
"IL silenzio sulle foibe (in realtà nel 1945 vennero istruiti alcuni processi ed emesse condanne) non fu il risultato di una trama omissiva delle sinistre italiane. Ad evitare la riapertura di quella pagina furono i governi De Gasperi nella consapevolezza che sollevare la questione avrebbe comportato per l’Italia l’obbligo di rispondere sia per i crimini perpetrati in Jugoslavia, Albania, Grecia, Libia, Etiopia, Urss e Francia sia per i risarcimenti economici fissati proprio il 10 febbraio 1947 con la firma del Trattato di Pace di Parigi."
Nessun commento:
Posta un commento