09 febbraio 2022

L' ECOLOGIA ENTRA NELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA

 



L’ecologia entra in Costituzione

Paolo Cacciari
09 Febbraio 2022

Certo, le Costituzioni sono lastricate di buone intenzioni inattuate. Tuttavia per una volta il parlamento ha dato un segnale di vita, frutto di una coscienza diffusa cambiata negli anni grazie ai movimenti. L’introduzione nel discorso politico e giuridico delle parole “biodiversità” ed “ecosistemi” offre qualche aggancio in più ad alcune lotte ecologiste e nello stesso tempo mostra la sconfitta dei sostenitori del concetto di sviluppo sostenibile

Per una volta bando ai timorosi e ai pessimisti! Non si tratta della Costituzione dell’Ecuador e Pacha Mama non è ancora stata riconosciuta come titolare di propri inalienabili diritti, ma questa volta dobbiamo riconoscere che il Parlamento ha dato un segnale di vita. D’ora in poi la Repubblica italiana, non solo: “Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, ma anche [nuovo comma dell’art. 9]:

“Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle generazioni future”.

Inoltre la Costituzione stabilisce che:

“La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

Cambia anche l’articolo cardine che definisce i contorni della libera iniziativa economica privata (Articolo 41). D’ora in poi essa:

“Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da arrecare danno alla salute, all’ambiente [parole inserite nel secondo comma], alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.

Infine, anche il terzo comma viene modificato:

“La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali [aggiunta]”.

Mi si obietterà che le Costituzioni sono lastricate di buone intenzioni inattuate e che anche queste modifiche non cambieranno lo stato delle cose e le logiche economiche devastanti l’ambiente naturale. Credo – spero – invece che l’introduzione nel discorso politico e giuridico delle parole “biodiversità” ed “ecosistemi” possa costituire un ottimo “aggancio” per dare slancio e forza alle battaglie ecologiche in ogni sede: culturale, economica, istituzionale. Ad esempio, la campagna Giudizio Universale (lanciata da A Sud ed altre associazioni ambientaliste) per la messa sotto accusa dello Stato per inadempienze nelle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici potrà avere maggiori margini di successo. Ma penso anche alle battaglie antispeciste a difesa dei diritti degli animali non umani come esseri senzienti.

Dovremmo anche valutare positivamente lo scampato pericolo della bocciatura della proposta avanzata a suo tempo dall’attuale ministro Enrico Giovannini (già presidente della coalizione industrial-bancaria Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile) con l’intento di inserire in Costituzione la formula equivoca, ossimorica dello “sviluppo sostenibile”.

Molti scettici di area progressista (giuristi e non solo) temevano che tentare di migliorare la Costituzione sarebbe stato un azzardo, considerando i rapporti di forza parlamentari. Ma questi nostri amici sottovalutano il fatto che ormai su alcune questioni fondamentali, etiche, di giustizia ambientale e sociale, c’è un’opinione diffusa, nelle nuove generazioni, ma non solo, che non può più essere ignorata.

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