L' odio visto da Wislawa Szymborska
L' ODIO
Guardate
com'è sempre efficiente,
come si mantiene in forma
nel nostro secolo l'odio.
Con quanta facilità supera gli ostacoli.
Come gli è facile avventarsi, agguantare.
Non è come gli altri sentimenti.
Insieme più vecchio e più giovane di loro.
Da solo genera le cause
che lo fanno nascere.
Se si addormenta, il suo non è mai un sonno eterno.
L'insonnia non lo indebolisce, ma lo rafforza.
Religione o non religione -
purché ci si inginocchi per il via.
Patria o no -
purché scatti alla partenza.
Anche la giustizia va bene all'inizio.
Poi corre tutto solo.
L'odio. L'odio.
Una smorfia di estasi amorosa
gli deforma il viso.
Oh, quegli altri sentimenti -
malaticci e fiacchi.
Da quando la fratellanza
può contare sulle folle?
La compassione è mai
giunta prima al traguardo?
Il dubbio quanti volentieri trascina?
Lui solo trascina, che sa il fatto suo.
Capace, sveglio, molto laborioso.
Occorre dire quante canzoni ha composto?
Quante pagine ha scritto nei libri di storia?
Quanto tappeti umani ha disteso
su quante piazze, stadi?
Diciamoci la verità:
sa creare bellezza.
Splendidi i suoi bagliori nella notte nera.
Magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata.
Innegabile è il pathos delle rovine
e l'umorismo grasso
della colonna che vigorosa le sovrasta.
E' un maestro del contrasto
tra fracasso e silenzio,
tra sangue rosso e neve bianca.
E soprattutto non lo annoia mai
il motivo del lindo carnefice
sopra la vittima insozzata.
In ogni istante è pronto a nuovi compiti.
Se deve aspettare, aspetterà.
Lo dicono cieco. Cieco?
Ha la vista acuta del cecchino
e guarda risoluto il futuro
- lui solo
Wislawa Szymborska
Sulle pagine di facebook questo testo straordinario ha suscitato un interessante scambio di punti di vista:
RispondiEliminaFrancesco Virga: La poetessa polacca in questi versi spiega meglio di tanti trattati filosofici e sociologici l' origine dell'odio.
Francesco Mollame: Nell'interpretare atteggiamenti umani sovente cerco di risalire all'analisi degli istinti animali, quali siamo. E ci sarebbe da risalire all'aspetto istintivo dal quale tale "sentimento" ha trovato sviluppo ... Mi conforta però "l'ambivalenza" dell'umano sentire e conseguente atteggiarsi. L'odio non va mai da solo ... segue o precede altro nel periodico divenire delle umane sensazioni ...
Francesco Mollame: "Non si odia finché la nostra stima è ancora poca, ma soltanto allorché si stima qualcuno come uguale o superiore". Friedrich Nietzsche.
Francesco Virga: Caro Francesco, mi dispiace non essere d'accordo con te e Nietzsche su questo punto. Mi sbaglierò ma non ricordo di aver mai odiato qualcosa o qualcuno per le ragioni indicate sopra. Inoltre credo che sarà sempre tardi quando ci libereremo dell'idea che nella vita esista qualcosa di "superiore " o "inferiore". Non esistono uomini o civiltà superiori e/o inferiori, esistono solo cose e persone "diverse"!
Francesco Mollame: Caro Francesco, non posso che comprendere quanto affermi. È dialogo ... il nostro. Siamo diversi, per fortuna, come asserisci. Ma la crudezza di Nietzsche è realistica. Anch'io riporto esperienze analoghe alle Tue. Ed a proposito di dialogo riporto un'altra affermazione, senza pregiudizio alcuno, del pensatore di prima:" L'uomo cerca un ostetrico delle proprie idee, l'altro qualcuno cui egli possa recare aiuto, così nasce un buon dialogo". Io ... cerco di capire ... e l'argomento è poliedrico.
Francesco Virga: Mi piace dialogare con te!
Francesco Mollame: Assolutamente reciproco il piacere.