25 gennaio 2013

Ad un figlio e a sua madre





Luisa, mamma ed io






Caro amico mio,
ti chiedo scusa per questo mio abuso di potere. I lettori del tuo blog forse non sanno che io ho facoltà di potere scrivere dei post, anche se non sono amministratore del blog. I primi tempi quando ti ho aiutato a realizzare il blog tu mi hai accordato di lasciarmi questa facoltà, anche se io poi non ne ho mai fatto uso.
Oggi ho deciso di usare questa facoltà per dedicarti una poesia che mi sta molto a cuore, ma soprattutto voglio dedicarla alla memoria della tua cara mamma che è venuta a mancare in questi giorni. Io ho avuto la fortuna di potere conoscere tua madre e non posso dimenticare l’inverno di due anni fa, quando, durante le vacanze natalizie mi invitavi a mangiare a casa tua e a tavola con noi c’era sempre tua madre. Non posso dimenticare l’ultima partita a scopone che ci siamo fatti circa un mese fa con tua mamma e tua zia alla casa di riposo. E’ stato un momento forte per me !
Insomma caro amico mio, quando mi hai dato la notizia ci sono rimasto, non me lo aspettavo, avrei voluto dare l’ultimo saluto a tua madre, e non potendolo fare di presenza, voglio renderle omaggio con questa poesia. E’ una poesia che conosci molto bene, l’avevo scritto pensando a mia madre, ma oggi mi ha fatto pensare alla tua.
Ezio



Le madri cadenti

Le madri cadenti
sono leonesse ruggenti
che  divorano i giorni

con faccie rugose
e membra inferme
tra preghiere e candelore
scandiscono le ore

dicono giaculatorie
baciano santini
e aspettano i figli
noi figli sempre bambini

un tempo furono forti e tenaci
i loro ventri erano come fornaci
i figli da partorire
eravamo la loro speranza

ora sono inferme
ossa deboli come fuscelli
sangue capriccioso
tra sbalzi di pressione

valori sballati
farmaci mal dosati
effetti collaterali
tutta una sfilza di mali

muscoli senza vigore
lenti movimenti
stanche le ossa
ma forte il cuore

le madri cadenti
sono leonesse ruggenti
che ogni giorno
cacciano la morte
 









3 commenti:

  1. Caro Ezio,
    mi hai fatto davvero un grande regalo!
    Mi permetto soltanto di sostituire la foto che avevi scelto - foto che, come tu ben sai, mi era pure tanto cara.
    Un abbraccio
    Franco

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  2. Caro Francesco,condivido il tuo improvviso dolore con i versi tanto profondi e veri del tuo amico.Ancora una volta la poesia riesce a dare voce all'anima più di ogni altro mezzo espressivo. Ricorda la mamma per quanto ti ha dato, illuminerà sempre la tua vita fino all'ultimo raggio di sole, la sua voce sarà sempre dolce carezza quotidiana. Un abbraccio

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