Per educare
meglio non inizi
dalla grammatica, dall’alfabeto:
inizia dalla ricerca del fondo interesse
dall’imparare a scoprire,
perché poesia.
Se educhi alla musica:
dall’udire le rane,
da Bach, e non da pedanti esercizi.
Quando avranno saputo
i tuoi alunni
che può una carezza
essere infinite carezze diverse,
un male
infiniti mali diversi,
e una vita
infinite vite.
E le scale musicali,
chiedi le suonino
tesi, come una corda di violino,
con la concentrazione necessaria
al più atteso concerto.
Non temere di rimanere solo.
Inizia con pochi, a garantire qualità all’avvio
per essere di tutti:
elastico con chi non sa capire,
e sempre aperto al diverso.
Non lasciarti annegare in confusioni arruffone
da chi è inesatto e impuntuale cronicamente –
taglia netto. E soprattutto cerca di scoprire,
la necessaria dialettica tra l’impegno maieutico e l’assumere responsabili scelte.
DANILO DOLCI, Poema umano, Einaudi1974, pp. 123-4
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