Il girotondo
degli anni di luce:
erano campi
d’estate,
esplosioni di
vento e corse.
No, non
temevamo la sconfitta!
No, non
temevamo la morte!
Il cielo e il
fuoco su cui
abbrustolire
il granturco,
parole di ore
di notte.
L’amore in
boccio e silenzi
in cui nasceva
la percezione
che tutto
appartenesse a tutti.
Eravamo
incalliti di voglia di vivere,
religiosamente
certi
della verità
dei nostri sogni,
inesperti di
cadute,
annoiati dalla
praticità,
lenti come
pesanti tartarughe
che attendono
i secoli
con gli occhi
semiaperti.
Hanno tagliato
l’albero
della nostra
infanzia,
hanno
ammutolito i bambini e
preteso che
ogni fantasia avesse fine.
(Testo e foto
di Lucrezia Lombardo)
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