Foto di Katia Zichitella delle miniere di sale di Relmonte (AG)
"Quel mio libro pubblicato nella primavera del 1956, e si
può dire contenga tutti i temi di quelli che ho poi scritto, ha un titolo felicemente trovato dall’editore Vito
Laterza: Le parrocchie di Regalpetra. Io lo avevo intitolato Il sale
sulla piaga, per un capitolo dedicato alle saline e ai salinari, al
loro salario. Salario, da sale: ‘denota – dice il Tommaseo – insieme il
giornaliero bisogno di chi lavora per averlo, e il dovere di chi l’ha a
pagare’; ma proprio lì stava il dramma di quel salario: che era misero a
chi lavorava per averlo e pochissimo sentito il dovere, nonché di
pagarlo giustamente, a misura del profitto, di pagarlo. Il sale sulla
piaga, dunque: sull’antica piaga di quel paese di cui avevo tentato di
raccontare la storia, la vita." (Leonardo Sciascia)
Tornano così in vita le antiche miniere di
sale del suo paese, le differenze tra le miniere di salgemma, le zolfare
e le saline marine, le condizioni di vita dei salinari, la loro
cultura ( i canti ed i proverbi legati a quel mondo) ignorata dalla
cultura ufficiale del tempo, le patologie collegate a quel tipo di
lavoro, con la sottolineatura “la giornata di lavoro era di dodici ore;
il salario di seicento lire”. Ma si ricorda anche la meraviglia di chi
aveva scoperto i brillanti che pendevano dalle volte delle miniere: “
Se qui ci fossero lampade come in chiesa – mi diceva un salinaro –
saremmo come in una sala fatata, tutto il paese ci potrebbe ballare”.
Da Francesco Virga, LA SICILIA DI LEONARDO SCIASCIA, nuovabusambra, n.1, giugno 2012.
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