Tutti conosciamo le
scempiaggini sulla Maddalena, i Merovingi e Rennes-le Chateau. Ma, fantasie
a parte, Maria Maddalena resta un personaggio ancora poco conosciuto.
Secondo il teologo Vito Mancuso non è neppure fondata l'immagine
tradizionale che se ne ha. Sarebbe stato Gregorio Magno nel VI secolo
a identificarla come una ex prostituta convertita.
Vito Mancuso
Maddalena
Da sempre icona della predicazione ascetica e della storia dell’arte, ai nostri giorni è diventata protagonista anche della fiction cinematografica (Martin Scorsese) e della letteratura d’evasione (Dan Brown). Eppure Maddalena è citata solo dodici volte nei vangeli canonici e mai da san Paolo e dagli altri agiografi neotestamentari: ma quei pochi versetti evangelici sono stati sufficienti per scatenare l’immaginazione di teologi, predicatori, padri spirituali, eretici, pittori, romanzieri, registi, costruendo un mito che acquista sempre più vigore.
Da sempre icona della predicazione ascetica e della storia dell’arte, ai nostri giorni è diventata protagonista anche della fiction cinematografica (Martin Scorsese) e della letteratura d’evasione (Dan Brown). Eppure Maddalena è citata solo dodici volte nei vangeli canonici e mai da san Paolo e dagli altri agiografi neotestamentari: ma quei pochi versetti evangelici sono stati sufficienti per scatenare l’immaginazione di teologi, predicatori, padri spirituali, eretici, pittori, romanzieri, registi, costruendo un mito che acquista sempre più vigore.
A tale potenziamento ha
contribuito di recente nel modo più autorevole un decreto della
Congregazione per il culto divino del 3 giugno scorso mediante cui la
celebrazione di Maria Maddalena, fino ad allora solo “memoria”
viene elevata al grado di “festa”, il medesimo riservato ai
dodici apostoli.
Il motivo di questa
decisione, dietro cui ovviamente c’è l’esplicito volere di papa
Francesco, è indicato dallo stesso documento: «La decisione si
inscrive nell’attuale contesto ecclesiale, che domanda di
riflettere più profondamente sulla dignità della donna, la nuova
evangelizzazione e la grandezza del mistero della misericordia
divina».
Si tratta, in altri
termini, di una mossa per rafforzare il ruolo delle donne nella
Chiesa. C’è quindi da sperare che tale promozione della Maddalena
possa ispirare più importanti cambiamenti nella struttura ecclesiale
aprendo la via nell’immediato al diaconato femminile: se infatti
una donna è stata apostola, perché altre non possono diventare per
lo meno diaconesse?
In realtà, per quanto il titolo di “apostola” sia stato assegnato alla Maddalena già da Tommaso d’Aquino che la definisce “apostola degli apostoli”, è sufficiente un’occhiata alla vastissima iconografia per rendersi conto che mai tale qualifica ha trovato finora un’applicazione reale nella concreta struttura ecclesiastica.
I dipinti infatti non la
ritraggono mai nell’atto di annunciare agli apostoli rinchiusi per
paura l’avvenuta risurrezione di Cristo, ma in altre ben più
tradizionali fattezze: piangente ai piedi della croce, al sepolcro
con il vasetto di mirra, mentre è tenuta a distanza dal Risorto che
le dice “Noli me tangere”, in estasi, in meditazione e
soprattutto in veste di penitente con i lunghi capelli disciolti e
buona parte del corpo scoperto. Per la tradizione occidentale
infatti, e ancora oggi per molte persone, Maria Maddalena è la
prostituta che bagna i piedi di Gesù con le sue lacrime e li asciuga
con i suoi capelli.
I 12 versetti evangelici che ne parlano non consentono però tale identificazione, risalente a una scorretta interpretazione di papa Gregorio Magno nel VI secolo e divenuta poi pressoché canonica. Come si legge in Luca 8,2-3, si deve piuttosto ritenere che Maria, detta Magdalena in quanto originaria della cittadina galilaica di Magdala, fosse una donna benestante assuntasi il compito insieme ad altre di sostenere Gesù e i discepoli con i suoi beni come riconoscenza per essere stata guarita da una grave malattia a cui il vangelo accenna dicendo che da lei «erano usciti sette demoni ».
Da allora la Maddalena seguì sempre Gesù, fino ai piedi della croce. E di certo Gesù ebbe con lei un rapporto privilegiato, che ai nostri giorni ha scatenato una serie di improbabili fantasie ma che già nel II secolo aveva portato un vangelo apocrifo di tradizione gnostica a scrivere: «La compagna del Figlio è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e spesso la baciava sulla bocca» (Vangelo di Filippo, 64). Anche a prescindere da tale intimità, la vicinanza di Gesù alla Maddalena è comprovata dal fatto che in tutti i quattro Vangeli canonici lei è sempre nominata per prima tra i pochi testimoni cui apparve il Risorto.
Il quarto vangelo giunge
a dedicarle una scena tutta sua, nello struggente dialogo della
mattina di Pasqua in cui Gesù risorto per farsi riconoscere la
chiama per nome: “Maria!” (Giovanni 20,16); e poi la manda ad
annunciare la risurrezione agli apostoli consacrandola per l’appunto
“apostola degli apostoli”. Quelle antiche parole di Gesù
attendono ancora di diventare vita concreta all’interno della
Chiesa, ma forse qualcosa si sta davvero muovendo.
La Repubblica – 31
agosto 2016
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