18 marzo 2022

ARIANNA BONINO, Nulla procede dal nulla

 


Pioggia sul ponte


Accade di stupirsi quando si scopre che Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Monet e altri grossi calibri hanno tratto profonda ispirazione - se non qualcosa di più- dal lavoro di altri, che sono venuti prima di loro e che non hanno peraltro avuto stessa notorietà ed esposizione.

È una reazione probabilmente dovuta ad un costrutto culturale, dato che l’arte è spesso ricapitolazione, elaborazione, ri-creazione.

Nulla procede dal nulla e ciò non toglie alla creatività di ciascuno.

Ma inseguire la definizione di arte, ed implicare in questa ricerca anche il concetto di unicità, è compito arduo e non me lo assumo, non sono in grado.

Pertanto, tornando al tema, e senza nulla togliere a nessuno, è il momento di nominare Hiroshige.

Hiroshige è un pittore ed incisore nato in una famiglia di samurai nel 1797.

La prima esposizione dei suoi lavori fu presso il castello di Edo. Non seguì le orme del padre samurai, dedicandosi all'arte della pittura e dell'incisione.

Fece bene.

La natura filtrata attraverso i suoi occhi diventa quello che è: uno spettacolo rarefatto, intenso, delicato e folgorante, dove i frammenti e le rifrazioni microscopiche sono tutto: la luce che si posa su una foglia capovolta dal vento, il cerchio che forma nell'acqua calma un pesce che emerge per un istante dal suo mondo, la pioggia e il suo canneto d'acqua che avvolge l'aria e la anima.

Ma anche i più vasti scenari e gli orizzonti, i paesaggi e il loro migrare statico dettato dalle stagioni.

E la magia delle diagonali prospettiche si fa incanto e vertigine in quelle linee colorate e profonde.

Hanno fatto bene Van Gogh e gli altri a prendere a piene mani da Hiroshige.

L'avrei fatto anch'io.

ARIANNA BONINO




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