Questa mattina, pensando alla popolazione civile ucraina e soprattutto ai bambini e alle madri di quel martoriato Paese, pur non condividendo le scelte politiche compiute dai governanti ucraini, desidero dedicare a tutti coloro che stanno soffrendo per questa guerra - comprese le madri dei soldati russi ed i cittadini russi che stanno coraggiosamente protestando a Mosca contro questo assurdo conflitto - una poesia russa che riprendo da http://candadi.blogspot.com/
Il canto di Gamajun
Giunte ci sono notizie amare.
Che l’onda dell’Aral è melma morta,
Che rare sono le cicogne in Ucraina,
Che più non freme il lino di Mozdok,
E nel luminoso deserto di Sarov
Scricchiolano sotterranei timoni!
Notizie ci han portato le nuvole scure,
Che la Volga blu è sempre più bassa,
E sul Kerženec i malvagi bruciano
Cremlini di verdi conifere,
Che, fumigando, i campi di Suzdal’
partoriscono monconi e licheni!
Ci avverte infine delle gru
l’ultimo volo nuziale,
È distrutta la covata dei fringuelli
Dall’oscura plica e da avidi afidi,
Solo alle russole ronzano rochi
I longevi calabroni pelosi!
Notizie nere ci sono arrivate,
Che non c'è più la terra natia,
Come non ci sono pruni in ottobre,
Quando l'oscurità nel cortile
considera il cuore un’ascia,
Per riscaldare la casa gelata,
Eppure. all’ascia ribelli,
I tronchi ululano alla luna.
E al cuore fa male arrestarsi,
E in casa c’è l’amico, la madre canuta!..
Ah, è terribile crocifiggere il canto!
Ci han bruciato l’anima le notizie,
Che non c'è più la terra nativa,
Che l’onda dell'Aral è melma morta,
In Ucraina tace Hrytsko,
E il Nord - cigno di ghiaccio -
Rifluì in un'onda senza casa,
Per raccontare alle navi,
Che non c'è più la terra natia!
1934
Sono molti i pianti sulla rovina della terra russa. Questo che traduco qui è il Canto di Gamajun, l'uccello veggente del folclore russo, le cui profezie sono difficili da cogliere perché sempre accompagnate dal fragore delle tempeste. Il Gamajun di Kljuev canta, le tempeste ci assordano e non ci lasciano sentire, ma sprazzi del suo grido profetico ci arrivano lo stesso.
L'autore è Nikolaj Kljuev (1884-1937) e questa poesia fa parte di un ciclo, Razrucha [Discordia], rimasto incompiuto a causa dell'arresto del poeta che finirà fucilato a Tomsk, in Siberia, dopo uno dei numerosi processi farsa che impazzavano all'epoca e in quella città. Queste poesie del 1934 sono state accluse alla sua pratica come capo d'accusa.
Maria Candida Ghidini
Tra un arresto e l'altro il suo ultimo domicilio a Tomsk fu una casupola tutta sghemba che mi capitò di vedere trent'anni fa. Peccato non averla fotografata, è stata demolita nel 2006 e ora c'è un moderno complesso residenziale.
Qui l'originale e poi una sua traduzione in ucraino
La fonte:
Клюев Н.А. Сердце Единорога. Стихотворения и поэмы / Предисл. Н.Н. Скатова, вступ. статья А.И. Михайлова; сост., подг. текстов и прим. В.П. Гарнина. — СПб.: РХГИ, 1999. — С. 764-765.
Песня Гамаюна |
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К нам
вести горькие пришли, К нам тучи вести
занесли, Нас окликают
журавли К нам вести черные
пришли, Нам вести душу обожгли, |
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<1934>
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Documento tratto da http://candadi.blogspot.com/2022/03/pianto-sulla-terra-russa-il-canto-di.html
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