Mio padre è stato per me "l'assassino",
fino ai vent'anni che l'ho conosciuto.
Allora ho visto ch'egli era un bambino
e che il dono ch'io ho da lui l'ho avuto.
Aveva in volto il mio sguardo azzurrino,
/un sorriso, in miseria, dolce e astuto.
Andò sempre pel mondo pellegrino,
più d'una donna l'ha amato e pasciuto.
Egli era gaio e leggero, mia madre
tutti sentiva della vita i pesi.
Di mano ei gli sfuggì come un pallone.
"Non somigliare -ammoniva- a tuo padre".
Ed io più tardi a me stesso lo intesi eran due razze in antica tenzone".
Umberto Saba
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