Cara Elsa
Morante,
un mese fa ho
letto La Storia. Ho esitato a scriverLe, non sapendo se Lei ha di me stima
umana.
Alla fine ho
letto La Storia, e sono andata avanti tutta la notte, e poi il giorno dopo, e
poi un altro giorno. Ero sbalordita. Si aprivano dovunque i cieli della più
grande tradizione italiana.
Con un dolore
più vicino. Dopo il primo giorno mi è accaduto questo: non avevo più memoria di
tutte le cose - anche immense - finora lette.
Non so di
strutture e di altro. So di emozioni. Queste sole dicono che in un racconto, o
in una letteratura, è passata la vita. E solo la vita - a umiliazione dei
critici - è letteratura.
[P. S.] Non ho
letto prima, perché volevo essere sola col mio giudizio. Non le do il mio
indirizzo, perché spero che non mi ringrazi.
Siamo già
tanto umiliati da immagini false e scambi di grazie o inchini. Il mio omaggio a
Lei, almeno, sia libero.
Sua Anna Maria Ortese
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