IL 12 marzo 2024 è stata presentata presso l'Istituto Gramsci di Palermo
l'opera completa de Los Cuadernos de la cárcel di Antonio Gramsci.
L'opera, tradotta da J. Antón Fernández con la collaborazione di Anxo
Garrido è uscita in Spagna nel 2023 per la nota casa editrice Espasa Calpe, in tre volumi euro 90.00.
Della personalità di Antonio Gramsci e della sua vita nelle carceri
fasciste mussoliniane s'iniziò a parlare in Spagna già negli anni '30 durante
la Repubblica Spagnola (1931-1939) e in particolar modo nei primi mesi dello
scoppio della Guerra Civile Spagnola (Luglio 1936).
In questi articoli, si mise in evidenza la grande dimensione politica e
morale del dirigente comunista sardo chiuso in carcere.
Le due riviste che si occuparono di Gramsci furono : il "
Comunismo" ( 1931-1934 ) e la rivista " Leviatán" ( 1934-1936)
quest'ultima diretta in maniera impeccabile da quel grande intellettuale
marxista Luís Araquistain che fu ambasciatore spagnolo agli inizi degli anni
'30 nella Repubblica di Weimar.
Lo scoppio della Guerra Civile Spagnola e l'inizio della dittatura
franchista impedì negli anni successivi che si parlasse di Antonio Gramsci.
Solo alla fine degli anni '50 e in piena dittatura grazie a delle
traduzioni della casa editrice Argentina " Lautaro " si ritornò a
parlare di Gramsci e alcuni volumetti circolavano clandestinamente nelle
retrobotteghe di alcune librerie di Barcellona e Madrid.
Dal '58 si potè leggere un breve testo sulla vita di Gramsci a cura del
filosofo militante comunista Manuel Sacristán che può considerarsi il primo
diffusore del pensiero gramsciano in Spagna .
Questo rapporto sentimentale con l'Italia di Manuel Sacristán era dovuto
anche al fatto che il filosofo aveva come sua compagna l'Ispanista napoletana
Giulia Adinolfi fine conoscitrice della letteratura spagnola.
In quel saggio del '58 Sacristán definirà A. Gramsci come il "filosofo marxista più importante dell'Europa occidentale ".
Altri accenni a Gramsci si trovavano altresì in riviste spagnole di cinema
e teatro degli anni '60 dove venivano usati termini gramsciani presi dalle
prime antologie che di lui erano apparse.
Ma una più forte diffusione dell'opera di Gramsci si ebbe nel '67 ( 3O°
anniversario della sua morte) quando le riviste " Realidad " e
"Nous Horitzons" legate al PCE e al PSUC pubblicarono articoli di
M.Sacristán e dello storico barcellonese Joseph Fontana.
IL pensiero di Gramsci negli anni '60 era sconosciuto al grande pubblico in
ragione del fatto che la censura franchista permise solo la pubblicazione di
antologie di testi filosofici e di critica culturale mentre furono proibiti i
testi politici fino alla morte di Franco ( 20 novembre 1975 ).
Finita l'epoca franchista, Manuel Sacristán disse che Antonio Gramsci
andava letto come un classico : " Gramsci è un autore che ha il diritto a
non diventare di moda mai e ad essere letto sempre. E da tutti ".
Dal 1977 Antonio Gramsci è l'autore marxista più pubblicato, letto e
commentato in Spagna.
Ma questa è storia recente.
Giovanni Marchetti
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