BOCCIA DI SPEZIERIA CON IMMAGINE DI
SANTA ROSALIA
Verso decorato
a trofei
datata 1628
Palermo
h. cm 36,5
Collezione
privata
Da oggi nella Mostra ROSALIA400 nel Palazzo Branciforte
sede della Fondazione SICILIA. La nota nel pannello espositivo relativo
all'opera è stata curata da ROSARIO DAIDONE
L’immagine di Santa Rosalia resa nell’atto di abbracciare il Crocifisso in
una delle sue prime rappresentazioni iconografiche, testimonia l’immediata
diffusione che ebbe il culto della giovane Eremita i cui resti furono trovati
sul Monte Pellegrino quattro anni prima della creazione della maiolica da parte
di un maestro che, per motivi di ordine stilistico, sembra fosse impegnato a
svolgere l’opera di decoratore tra le officine di Palermo e Sciacca.
La figura della Santa legata alla miracolosa cessazione della peste del
1624, oltre alla finalità devozionale espressa con la preghiera che da sempre è
associata all’impiego dei farmaci, possiede anche quella di indicare,
attraverso il suo ruolo, il contenuto del vaso.
La boccia, per l’immagine che la contraddistingue e a causa delle
ricorrenti epidemie, conteneva probabilmente la Teriaca, un elettuario che,
seguendo la ricetta fornita dal medico Galeno (II sec. d.C.) veniva
periodicamente preparato in pompa magna davanti al Nobile Collegio degli
Aromatari. Una miscela di ricercati ingredienti in cui entrava a far parte
anche il veleno delle vipere. Unico farmaco ritenuto dal famoso protomedico
Gianfilippo Ingrassia (1510-1580) efficace contro il “pestifero e contagioso morbo”
che si era verificato in Sicilia nel 1575.
La decorazione del verso con motivi ornamentali poggianti su elementi di
natura militare, non più alla moda del periodo, restava particolarmente gradita
agli speziali siciliani per il suo impatto visivo e come allusione alla lotta
vittoriosa dei farmaci contro le malattie.
Quest’opera in cui l’immagine della Protettrice è posta davanti alla sua
città, non soltanto nel nome della figura trova riferimento al Monte dei Pegni
intestato, alla fine del Settecento a Rosalia, ma per le evidenti
concatenazioni di ordine religioso e civile esistenti a Palermo.
Ora opportunamente richiamata all’attenzione nel quattrocentesimo anniversario dell’intervento salvifico di Santa Rosalia, la maiolica è stata esposta nella Mostra di ceramiche tenutasi in questo Palazzo dal dicembre 2017 al febbraio 2018 ed è pubblicata nel relativo Catalogo delle Edizioni D’Arte Kalòs.
Rosario Daidone
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