QUESTA È LA POESIA IN CUI CREDO IO
«Penso - diceva - che la poesia debba essere innanzi tutto utile... utile a tutta l'umanità, utile a una classe, a un popolo, a una sola persona. Utile a una causa, utile all'orecchio... Voglio essere capito e letto dal maggior numero possibile di persone, ai più vari livelli di cultura, nei più diversi stati d'animo, dalle prossime generazioni. Voglio essere traducibile per i popoli più diversi. Credo che la forma sia perfetta quando dà la possibilità di creare il ponte più solido e comodo tra me, poeta, e il lettore. Detesto non solo le celle della prigione, ma anche quelle dell'arte, dove si sta in pochi o da soli. Sono per la chiarezza senza ombre del sole allo zenit, che non nasconde nulla del bene e del male. Se la poesia regge questa gran luce, allora è vera poesia».
Nazim Hikmet
poeta turco carcerato, come Gramsci, per le sue idee
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