Il Mussolini del ministro
Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, non riesce a dire “antifascista”. Ma gli viene spontaneo dire che “Mussolini e il fascismo hanno il valore di aver governato l’Italia per un periodo come altri in epoche diverse”. Insomma niente di grave.
Per Lollo non è un problema se il fascismo è stato il “tumore” che ha creato le “metastasi del nazismo” come ricordava Primo Levi.
Il ministro dice che Mussolini e il fascismo sono fenomeni che vanno “storicizzati”. E che ci sono state “delle degenerazioni come l’aver disatteso a un principio al quale io oggi credo fermamente che è il principio democratico…”
Be’, queste “degenerazioni che hanno disatteso…” sono: la marcia su Roma del ’22, l’uccisione di Matteotti nel ’24, le leggi fascistissime del ’26, migliaia di civili morti nei bombardamenti in Spagna insieme ai tedeschi, le leggi razziali del ’38, le stragi continuate nelle colonie con uso di armi chimiche e rappresaglie tra le quali la più grande strage di cristiani dell’età moderna, cioè centinaia, forse migliaia di monaci a Debre Libanòs.
E poi: l’invasione della Francia e dell’Unione Sovietica, migliaia di morti di fame in Grecia (“spezzeremo le reni…), più di un milione di morti in Jugoslavia con l’esercito nazista, campi di concentramento e deportazioni di jugoslavi tra i quali 1,500 morti di fame nel campo di concentramento di Arbe, corresponsabilità nel genocidio nazista. Eccetera.
Le basta questa storicizzazione, signor ministro? Non le basta per dirsi antifascista? Devo continuare con il colpo di stato di De Lorenzo del ’64? Il colpo di stato di Borghese nel ’70? La strage di Piazza Fontana del ’69? La strage di Brescia del ’74? La strage di Bologna dell’80? La P2? Eccetera.
Signor ministro, non serve storicizzare, bisogna solo studiare. Studiare la Storia.
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