Oggi mi piace riprendere dal sito CITTA' PASOLINI questo post:
"Pier Paolo Pasolini avrebbe compiuto settantanni giovedì scorso, il 5 marzo: e immaginarlo vecchio sembra quasi impossibile, così come pare quasi incredibile il fenomeno che ha accompagnato la sua figura, la sua opera e la sua fama nei diciassette anni seguiti alla sua morte feroce. Pasolini è oggi l'autore italiano più rivisitato e ricordato nel mondo: nessun interesse paragonabile, niente di simile è mai accaduto non soltanto per scrittori contemporanei come Alberto Moravia, Leonardo Sciascia, Italo Calvino o Primo Levi, ma neppure per Alessandro Manzoni. Edizioni delle opere (complete a esempio in Germania, presso Wagenbach), manifestazioni, rassegne di film, tesi di laurea, pubblicazioni analitico-saggistiche, seminari, mostre di fotografie o dei suoi disegni, acquerelli, pastelli e tempere, recital di poesia, convegni, antologie di testi poco noti o inediti e studi critici si moltiplicano: più raramente in Italia, più spesso all'estero. L'attenzione intorno a lui non s'allenta. Al contrario. Se ogni tanto risorgono dal buio della cronaca interrogativi e dilemmi intorno alla sua morte, è soprattutto intorno all'opera e alla vita che la curiosità e l'interesse paiono costanti, inesauditi, acuiti adesso dalla annunciata pubblicazione di Petrolio, il romanzo rimasto inedito e definito «terribile»: all'ultima Buchmesse di Francoforte le trattative dell'editore Einaudi per la cessione dell'opera a editori stranieri hanno rappresentato una testimonianza in più della vitalità pasoliniana."
Lietta Tornabuoni. "Pasolini, il primo nel mondo. Laura Betti parla del poeta che oggi avrebbe 70 anni, mentre si attende «Petrolio» romanzo postumo «terribile»"su "La Stampa", 9 marzo 1992, p.13.
Pier Paolo Pasolini e Laura Betti a Milano per le riprese del film Teorema, 1968 © Archivio Ugo Mulas /Tutti i diritti riservati
Mi permetto una chiosa finale alle parole d'amore di Laura Betti.
Malgrado il successo popolare post mortem di Pasolini , l'autore più corsaro del nostro 900 è stato sempre poco amato dagli accademici italiani. E, persino il curatore della sua opera omnia, nei lussuosi Meridiani Mondadori, ne parla male.
Ecco perchè ho scritto un libro dedicato a lui, oltre che a Gramsci e a Sciascia, intitolato EREDITA' DISSIPATE. (fv)
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