29 novembre 2024

SCIASCIA UTILIZZA VOLTAIRE PER SALDARE I CONTI CON IL PCI SICILIANO DI E. MACALUSO


 

Candido Munafò nasce in una grotta della Sicilia la notte dello sbarco degli americani, nel 1943. E questo romanzo ci fa seguire le vicende della sua vita sino al 1977 in una serie di capitoletti che rimandano a quelli del Candide di Voltaire. La forma del conte philosophique, particolarmente congeniale a Sciascia, gli permette di prendere la giusta distanza – e dà un passo leggero, aereo a questo libro, che per altro è forse il più intimo e segreto fra tutti i suoi romanzi. «Le cose sono sempre semplici» mormora talvolta Candido. E sarà appunto il suo desiderio di nominare le cose con il loro nome a procurargli varie disavventure. Questo giovane mite, testardo e riflessivo finisce per apparire, agli occhi del mondo, come un «piccolo mostro». Ma proprio questo ci garantisce che in lui non si è cancellato l’oscuro tropismo verso la verità. Pubblicato per la prima volta nel 1977, Candido fu accolto subito dall’ammirazione di molti lettori e da dure polemiche, che oggi fanno quasi sorridere, tanto evidente appare che la ragione stava dalla parte di Sciascia

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