La rivalità tra Camus e Sartre ha portato a uno dei duelli
intellettuali più interessanti del XX secolo parzialmente descritto da Simone
de Beauvoir nel suo I mandarini. Entrambi militavano nel partito
comunista francese e nell'esistenzialismo, ma di fronte al marxismo di Sartre,
Camus anteponeva la libertà come unica redenzione possibile.
In "Tempi moderni", dopo la pubblicazione del
saggio di Camus “L’uomo in rivolta” (1951), Sartre scrisse: "Camus era
l'ammirevole congiunzione tra un uomo, un'azione e un'opera. Nel 1944 la sua
personalità è stata il futuro, nel 1952 è il passato. Vive solo a metà tra di
noi. Spero che il nostro silenzio faccia dimenticare questa polemica".
Camus rispose così: "Sono
stanco, come i vecchi militanti che non si sono mai spaventati di fronte alle
lotte del loro tempo, di dover ricevere senza tregua lezioni di efficacia da
parte di censori che non hanno mai fatto altro che posizionare le loro poltrone
nel senso della storia".
Nella foto in piedi, da
sinistra a destra: Jacques Lacan, Cécile Éluard, Pierre Reverdy, Louise Leiris,
Pablo Picasso, Zanie de Campan, Valentine Hugo e Simone de Beauvoir. Seduti:
Jean-Paul Sartre, Albert Camus, Michel Leiris, Brassa ï e Jean Aubier.
Nessun commento:
Posta un commento