Ripubblicato “Il
crudo e il cotto”, una delle opere più importanti del grande
antropologo che ci racconta come la mitologia sia nata con la
“domesticazione” del fuoco (e dunque la possibilità di cuocere i
cibi). Insomma, in cucina.
Marino Niola
Cultura uguale cucina
la legge di Lévi-Strauss
Potrebbe sembrare un
libro di cucina. Invece è il più importante trattato di mitologia
del Novecento. E l'opera, in assoluto, più citata di Claude
Lévi-Strauss. Il crudo e il cotto è diventato un tormentone
linguistico, come Totem e tabù, o come eros e thanatos.
Un'espressione tanto fortunata quanto inflazionata. Usata per dare il
nome a siti dedicati alla panificazione naturale o a blog sugli
alimenti fermentati. Ma anche a forum crudisti. A ricettari
naturisti. E a ristoranti neotradizionalisti.
Ma adesso Il Saggiatore
fa giustizia di tante usurpazioni di titolo rimandando
provvidenzialmente in libreria una nuova edizione di questo
capolavoro, che fa del più grande antropologo di tutti i tempi
l'Ovidio del secolo breve.
Il crudo e il cotto,
uscito per la prima volta nel 1964, è infatti il primo volume della
Mitologica, una vertiginosa rincorsa attraverso tutti i miti del
continente americano, dall'Alaska alla Patagonia, dallo stretto di
Bering al Capo Horn. Trame, storie, personaggi, paesaggi, invenzioni,
narrazioni che si inseguono, si perdono, si incrociano, come le note
di una fuga di Bach. O come le volute narrative delle Metamorfosi
ovidiane. In un gioco infinito di variazioni che apparenta il mito
alla musica. Ed entrambi alla cucina.
Perché ogni pagina,
dall'ouverture che apre il volume ai diversi temi che lo scandiscono,
ha qualcosa della partitura musicale e qualcosa del ricettario. È
quel che colse genialmente Luciano Berio che inserì alcuni brani di
Le cru et le cuit nella sua Sinfonia, scritta nel Sessantotto per la
New York Philarmonic Orchestra.
In principio di tutto sta
il fuoco, incipit di ogni epopea mitologica, origine di ogni
metamorfosi. Perché, consentendo di cucinare il cibo, fa uscire
l'umanità dallo stato di natura per farla entrare nella cultura. Che
è cottura. Come dire che nello stesso momento in cui gli uomini
cominciano a produrre il fuoco, il fuoco comincia a produrre gli
uomini. Così, crudo e cotto, arrosto e bollito, putrido e
affumicato, secco e marinato diventano le vocali e le consonanti di
una grammatica universale che serve ad articolare parole ma anche
usi, costumi, modi di vivere, pensare sentire.
Insomma la cucina è la
vera start up dell'umanità, il big bang da cui nascono le civiltà.
E i miti di ieri e di oggi raccontano e commentano questo passaggio.
In molte cosmogonie amerindiane e non solo, la creazione della prima
donna e del primo uomo è il risultato di una cottura. E l'essere
ideale è quello che viene sfornato al momento giusto, cucinato a
puntino. Né troppo crudo né troppo cotto. Né troppo naturale né
troppo artificiale. In fondo Lévi-Strauss ci invita a riflettere sul
giusto equilibrio tra società e natura. A diventare meno egocentrici
e più ecocentrici.
La Repubblica - 31 luglio
2016
Claude Lévi- Strauss
Il crudo e il cotto
Il Saggiatore
Euro 25
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