Domani verrà ricordata la nascita della Repubblica. Non voglio
entrare nelle polemiche in corso sul modo migliore di festeggiare l’evento
all’indomani del disastroso terremoto emiliano.
A me pare evidente che se si volessero davvero onorare tutti i
caduti nella lotta di liberazione dal nazi-fascismo e rispettare i principi
della Costituzione, nata da quella lotta, si dovrebbero prendere in seria
considerazione i contenuti della lettera che un gruppo di ragazzini della
Scuola Elementare di Marineo, guidati dalla loro maestra, avevano pensato di
consegnare al Presidente della Repubblica qualche giorno fa.
I dotti, naturalmente, arricceranno il naso davanti alla
semplicità e all’ingenuità del documento che non tiene conto del limitato
potere che l’ordinamento costituzionale assegna al Capo dello Stato. Ma, noi
che non abbiamo perduto la fede nella possibilità che il mondo un giorno possa
essere salvato dai ragazzini, pensiamo che c’è più saggezza nei cuori infantili
che nelle teste di tanti Giuristi e Ministri.
Al Sig. Presidente Giorgio Napolitano
questa mattina ci siamo chiesti se noi fossimo presidenti cosa faremmo?
Faremmo 3 cose semplicissime che cambierebbero la società:
1) Ci accerteremmo che tutte le mamme e i papà avessero un lavoro per far crescere i loro bambini in un ambiente sano e sicuro.
2) Dare la possibilità a tutti coloro che hanno compiuto i 30 anni di lavorare per far si che le nostre sorelle e fratelli più grandi possano sposarsi.
3) Infine azioneremmo la bilancia sociale per evitare disparità e conflitti sociali.
Grazie Sig. Presidente
Gli alunni della 2a A Plesso Calderone
insegnante Antonella Puccio
Una eccellente ricostruzione storica della nascita della Repubblica si trova nel sito del Liceo Classico di Giarre. Vedi http://150anniinsieme.blogspot.it/
RispondiEliminaI bambini si rivolgono con semplicitàe familiarità al Presidente della Repubblica, parlandogli dei problemi più grandi adesso sul tappeto. Come è diversa questa maniera da quella osannante dei grandi verso i capi di stato e di governo di oggi e del passato!
RispondiEliminaE' proprio così! Anche per questo abbiamo cercato di valorizzare questo documento passato inosservato nella comunità locale distratta da misere polemiche.
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