18 luglio 2013

LA VERGOGNA DEL PD 1 e 2








1. VALENTINA SARRA, presidente del Partito Democratico Sardo, ieri ha reso pubblico un documento che testimonia lo smarrimento e il disagio provato in questi giorni dagli uomini e dalle donne migliori di quel partito:


"Vergogna.
Nella vasta gamma di sentimenti che ho provato in questi ultimi anni, e in special modo da quando ricopro un ruolo di primo piano nel Partito Democratico, questo mi mancava. Rabbia, delusione, sgoment
o, sfiducia, sì. E a tratti rassegnazione. Poi tornavano la determinazione e la speranza, ora ammetto irragionevole, di riuscire a cambiare questo partito dall’interno.

Quello che provo oggi, però, è un sentimento nuovo che non trova più una giustificazione proporzionata al danno morale che il Pd sta infliggendo ai suoi elettori, ai militanti, agli iscritti. A me.

Dalle primarie ritoccate per la scelta dei parlamentari, alla drammatica vicenda dell’elezione del Capo dello Stato come anticamera al calice ben più amaro del Governo “di scopo” con il PDL di Berlusconi; ai 101 parlamentari del Partito Democratico che, uccidendo politicamente Prodi, hanno gettato una prima pietra tombale sulla speranza di una qualsiasi decente prospettiva che si fondi sulla fiducia, la tensione ideale e i bisogni veri di un popolo tenuto e guardato a distanza.

Un patrimonio di migliaia di militanti e iscritti che ne costituiscono la vera ossatura e che stiamo disperdendo con un’apparente, ostinata premeditazione.
L’amarezza e il sentimento di sfiducia che abbiamo lasciato loro dopo questi mesi assurdi ci stanno inchiodando a un destino fatale, per il Pd e tutto il centrosinistra.

Sì, perché se gli eventi gravissimi che si sono succeduti dal giorno dopo le elezioni meritavano un forte e aperto dissenso verso il partito e questo governo, quelli di oggi ci consegnano il ritratto di una classe politica alla bancarotta morale e civile.

Il mancato ridimensionamento dell’acquisto degli F35, promesso da Bersani e dal Pd, è il penultimo atto di arrogante noncuranza di fronte alle vere emergenze delle aziende che falliscono, di chi ha perso il lavoro, degli esodati, della scuola e dell’università che affondano sotto la scure dei tagli di bilancio.

I nostri parlamentari sardi non si sono distinti per dissenso. Come sul resto.
L’ultimo, è stato recapitare nelle mani di un dittatore al potere la moglie e la figlia di 6 anni del suo principale oppositore derubricandolo a imbarazzante incidente internazionale da risolversi con il prepensionamento di un opaco funzionario.

Non è solo Alfano a doversene andare a casa, sia chiaro, ma tutto questo improbabile Governo e una bella quantità di Parlamentari che, equamente distribuiti tra la Camera e il Senato, sono stati nominati esclusivamente per garantire la sopravvivenza di un dannoso, pervasivo sistema di potere.


Valentina Sanna (già presidente Partito Democratico Sardegna)



2. Era stata indicata dal leader Veltroni come possibile capolista del Pd alla Camera alle elezioni politiche del 2008. Alla fine, scivolò al nono posto in lista e fallì l'ingresso nel parlamento nazionale. Loredana Ilardi era la "precaria da 700 euro al mese" che doveva rappresentare un segnale di svolta del partito. Ma dal partito adesso ha deciso di uscire, per passare a Sel. Riceviamo e pubblichiamo la sua lettera aperta:
"Ho militato nel Pd dalla sua nascita. Ho creduto nel progetto di un soggetto progressista e riformista, tanto da essere candidata alla Camera dei Deputati già nel 2008. Sempre quell’anno sono stata eletta all'interno della direzione regionale. Ho sperato che questo partito potesse rappresentare le battaglie di cui sono protagonista da sempre per via del mio lavoro e del mio impegno sindacale. Vengo, infatti, dal difficile mondo del call center: le nuove fabbriche del XXI secolo. Un luogo in cui si sente forte l’assenza di diritti propria delle nuove identità lavorative, che oggi in Italia continuano a non aver un’adeguata attenzione da parte delle forze sindacali e politiche.

Pensavo, da dirigente, di potere contribuire alla formazione della linea politica, ma mi sono trovata schiacciata in un correntismo ipocrita. Perché nel PD funziona così: le idee sono secondarie, si aderisce ad una corrente e poi ci si lascia trasportare, sgomitando solo per avere la meglio sulle altre tribù. Non solo tante volte sono stata in minoranza, penso alla scelta drammatica dell'appoggio a Lombardo, ma alle mie idee non è mai stata data cittadinanza. Un partito composto da tanti "generali" e ormai totalmente scollato dal suo elettorato e dal suo popolo. Ho sempre pensato che chi riveste un ruolo sindacale o politico lo debba fare per il "bene pubblico" e non per altri interessi, e non sono state molte le persone che ho sentito vicine, in questa mia convinzione, all’interno dell’organismo in cui sedevo.

Non comprendo e non condivido molto delle politiche regionali e nazionali, e soprattutto non posso accettare l’assenza di una linea politica chiara sui temi a me cari dei diritti dei lavoratori e dei diritti civili. Trovo poi inaccettabile stare in un partito che parla tanto di questione morale, per poi spesso chiudere gli occhi di fronte a comportamenti e pratiche di ricerca del consenso che di etico non hanno nulla.

Sono una donna di sinistra che crede ancora che l'acqua il suolo e l'aria siano beni comuni,credo nell'uguaglianza sociale, nel rispetto e nella tutela delle minoranze e delle diversità , nell'uguaglianza dei diritti e doveri, e credo sia di fondamentale importanza porre al centro del programma politico di un partito il tema lavoro, perché il lavoro è lo strumento tramite il quale contribuiamo allo sviluppo sociale ed economico del paese nonché alla piena realizzazione della persona. Un uomo senza lavoro non è un uomo libero. E' per questo mio modo d'essere e d'intendere l'attività politica che scelgo di lasciare questo Pd e di confluire in Sinistra Ecologia e Libertà, un partito giovane che ha all'interno del suo programma valori e temi che mi appartengono. Credo ancora nella "buona politica" e credo che SEL rappresenti il luogo ideale in cui impegnarmi".
 
Loredana Ilardi 

Ultima modifica: 16 Luglio ore 20:54

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