24 ottobre 2021

L' ACCOGLIENZA NEGATA

 


L’accoglienza negata

Baobab Experience
24 Ottobre 2021

Roma, 23 ottobre, settimo memorial Stefano Cucchi#umanitainmarcia: Baobab Experience ha corso fino all’ultima tappa per intervenire alla decima, al Viminale. La staffetta è stata di tappe distinte che hanno contribuito a un evento unico, a un’unica corsa. Del resto, i diritti civili e umani sono così, indissolubilmente legati l’uno all’altro: non appena un anello – nel riconoscimento dei diritti – si spezza, si deteriora l’anello successivo. E questa non è retorica, è esperienza.

Ma è anche qualcosa di scontato perché l’interruzione nella catena dei diritti passa sempre per la negazione all’essere umano. Noi volontarie e volontari di Baobab Experience lo vediamo tutti i giorni dal 2015, da quando operiamo in strada a tutela del diritto all’accoglienza dei migranti e all’inclusione sociale di richiedenti asilo e rifugiati. Un diritto sistematicamente negato, calpestato e umiliato. Per questo sabato 23 siamo stati davanti al Viminale, dove oramai da anni, si gioca una sfida a fare leggermente peggio o leggermente meglio del ministro dell’Interno precedente. Da Maroni a Minniti, da Salvini a Lamorgese: dall’orrore concettuale e reale dei CPR – dell’ossimoro della detenzione amministrativa, dei suicidi dei detenuti in attesa di rimpatrio – al progressivo impoverimento della qualità dei servizi di accoglienza. I centri dignitosi dove sono attivati percorsi di inclusione e autodeterminazione si contano sulle dita di una mano. Spesso ci si ritrova abbandonati in Cas squallidi, fatiscenti e sovraffollati; più spesso l’accoglienza è negata e c’è solo la strada. Una strada, dove si è esposti a sfruttamento e abuso, dove ogni giorno si perde un po’ di più la testa fino a impazzire, per una psiche già devastata da violenze fisiche e psicologiche in anni di reclusione in Libia.

In realtà il diritto all’accoglienza è venuto meno nel momento in cui è venuto meno il diritto alla libertà di movimento, nel momento in cui sono stati concepiti e finanziati lager alle frontiere, disconoscendo la sacralità della vita e dunque il diritto di esistere di donne e uomini e bambini. Dunque perché se donne bambini e uomini possono morire in Libia o in mare, devono essere tutelati qui? Se non ti riconosco come essere umano, lasciandoti annegare nel Mediterraneo o ordinando alla polizia di frontiera croata di picchiarti e derubarti e negarti il diritto di richiedere asilo (un altro diritto!) perché dovrei riconoscerti come uomo una volta arrivato in Italia? Dunque no. Ti lascio in strada. Ti lascio senza documenti. Ti lascio nell’invisibilità più brutta e ti rendo vittima di ogni persecuzione concepibile, ti espongo alla malavita e poi mi accanisco sul tuo essere illegale, fingendo di non essere stato io, io Stato, ad averti costruito ad arte come irregolare, come clandestino.

Così le stesse carceri sono strapiene di stranieri in custodia cautelare o che hanno commesso reati minori, che se avessero una casa potrebbero godere di pene alternative al carcere, ma che ho fatto sì che siano senza fissa dimora. Baobab Experience segue cinque persone rinchiuse in quel mattatoio che è il Carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove i detenuti vengono appellati come animali. “Li abbattiamo come vitelli“, “Domate il bestiame”. Non esseri umani, un nulla che può morire.

Articolo ripreso da https://comune-info.net/laccoglienza-negata/

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