13 giugno 2023

AL CINEMA INGEBORG BACHMANN VISTA DA MARGARETHE VON TROTTA

 






Un film bellissimo visto ieri sera a Palermo. 

Berlinale 2023. 

La poetessa Ingeborg Bachmann nel nuovo film di Margarethe von Trotta

  

By  Margherita Bordino

 

UN RITRATTO DI AMORE, SPERANZA E VITA SEPPUR RACCONTA DI UNA SEPARAZIONE. INGEBORG BACHMANN SI INSERISCE NELLA CARRELLATA DI PERSONAGGI FEMMINILI A CUI LA REGISTA MARGARETHE VON TROTTA HA SCELTO DI DARE UN RICORDO CINEMATOGRAFICO

Considerata una delle autrici più importanti del XX secolo, Ingeborg Bachmann, scrittrice, poetessa, giornalista e femminista ante litteram, ha raccontato delle donne in una società patriarcale, degli effetti della guerra, della pace e della sofferenza umana individuale. È a lei e a un momento preciso della sua storia che la regista Margarethe von Trotta dedica il suo nuovo film, Ingeborg Bachmann – Journey into the Desert, in anteprima mondiale alla 73esima Berlinale“È molto difficile rendere giustizia in un film a una donna e artista così versatile, complicata e enigmatica come Ingeborg Bachmann”, commenta Margarethe von Trotta alla presentazione del film alla stampa. Il racconto riguarda la poetessa e il suo amore per Max Frisch, noto scrittore e architetto svizzero-tedesco, ma anche il dolore fortissimo provato dalla donna quando si lasciarono. “Mi sono limitata a soli sei anni della vita Ingeborg Bachmann: i quattro trascorsi con Max Frisch e i due anni successivi, quando soffrì della loro separazione e fu in grado di guarire attraverso un viaggio nel deserto con un uomo più giovane”.

INGEBORG BACHMANN – JOURNEY INTO THE DESERT. IL FILM

Lei è austriaca, lui svizzero; lei è una poetessa, lui un drammaturgo; lei è una temeraria ma vulnerabile, lui è avventuroso ma un po’ conservatore. Quando Ingeborg Bachmann e Max Frisch si incontrano per la prima volta a Parigi nell’estate del 1958, sono già celebrità internazionali del mondo letterario. Nei quattro anni che seguono, si avvolgono di grande amore in una relazione aperta tra la sua città di Zurigo e Roma. “Io stessa ho vissuto a Roma e il film mi ha permesso di esprimere il mio amore per l’Italia, seguendo la scelta di Ingeborg di trasferirsi in una città amata da tanti tedeschi”, afferma Margarethe von Trotta. “A Roma Ingeborg Bachmann poteva camminare lungo le strade assolate, riposare nei caffè, parlare con il grande Ungaretti. E quando Frisch la raggiunge nella sua città adottiva le cose non vanno altrettanto bene, lui non parla la lingua e si sente abbandonato”. Nel film si vede Max Frisch invidiare la sua fama, mentre Ingeborg Bachmann trova fastidioso il rumore della sua macchina da scrivere.

IL SORRISO DI VICKY KRIEPS E DI INGEBORG BACHMANN

È Vicky Krieps a vestire i panni di questa artista emancipata che ha sperimentato un’esistenza libera, mobile e produttiva. L’attrice che lo scorso anno è stata protagonista de Il corsetto dell’imperatrice, è stata scelta dalla regista per “il suo sorriso unico, che viene dall’anima”. E von Trotta ha aggiunto: “mi ricorda molto un sorriso folgorante che Ingeborg aveva. Ricordo bene il suo volto quando in un’intervista televisiva il giornalista rimane sconcertato dalla sua risposta e lei improvvisamente si illumina in quel modo. Volevo restituire proprio quel sorriso lì e Vicky ci è riuscita perfettamente”. In Ingeborg Bachmann – Journey into the Desert Margarethe von Trotta, a colpi di flashback, intreccia i tempi del prima e del dopo l’addio della coppia regalando un ritratto estremamente interessante che oscilla tra amore e rispetto, letteratura e vita. Va ricordato che il primo romanzo di Ingeborg Bachmann, pubblicato nel 1971, è Malina e, come per i successivi romanzi e racconti, tratta temi specifici delle donne, nel questo specifico descrive una donna la cui autorealizzazione fallisce a causa di un partner egocentrico.

Margherita Bordino

Articolo ripreso da  https://www.artribune.com/arti-performative/cinema/2023/02/berlinale-2023-film-poetessa-ingeborg-bachmann-margarethe-von-trotta/

 

  

Nessun commento:

Posta un commento