CONTRO LA MILITARIZZAZIONE
DEL PENSIERO
Draghi, pur non avendo più alcun incarico pubblico, ha dimostrato la
settimana scorsa di aver militarizzato il suo pensiero e di aver perduto del
tutto la capacità di pensare criticamente e liberamente.
Più di cent'anni fa il giovane Gramsci, il bolscevico sardo, ha dimostrato di essere più liberale del banchiere italiano. Infatti, nel corso della prima guerra mondiale, ha scritto:
"Noi siamo persuasi che i fatti dovevano rimanere tali anche in
tempo di guerra, e che la storia e la cultura sono cose troppo da
rispettare perché possano essere deformate e piegate dalle contingenti
necessità del momento. La verità deve essere rispettata
sempre, qualsiasi conseguenza essa possa apportare, e le proprie
convinzioni, se sono fede viva, devono trovare in se stesse, nella
propria logica, la giustificazione degli atti che si ritiene necessario
siano compiuti. Sulla bugia, sulla falsificazione facilona non si
costruiscono che castelli di vento, che altre bugie e altre falsificazioni
possono far svanire."
Cito questo articolo, indicandone esattamente la fonte, nel mio EREDITA'
DISSIPATE Gramsci Pasolini Sciascia, Diogene Editore, Bologna 2022, che dal
prossimo 1° luglio potete trovare, in una nuova edizione riveduta ed ampliata,
in tutte le librerie. (fv)
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