07 ottobre 2013

FEMINAS ...


Gabino Rey (Marín 1928-Barcelona 2006) 


I poeti che scrivono in lingua sarda, non meno di quelli italiani, si rifanno alla grande tradizione letteraria che passa attraverso la Bibbia, il Cantico dei cantici, i classici greci e latini e la più recente letteratura italiana di Foscolo, Leopardi, Pascoli, D’Annunzio. In questo vasto repertorio, il tema della donna è uno di quelli che hanno maggiormente ispirato i poeti di tutti i tempi. In questo filone si inserisce anche Feminas di Vincenzo Pisanu. Scritta in dialetto campidanese, questa poesia è stata pubblicata nella raccolta Saboca¹ e ha avuto diversi riconoscimenti in vari premi letterari. Secondo Nicola Tanda l’autore esprime in Feminas “la sua corale comprensione per il mondo femminile, leva quasi un inno alla femminilità e soprattutto all’amore che riscatta alla fine ogni gesto e ogni tormento, che accomuna ogni donna nel dolore, nella tenerezza, nella pietà, nella passione, nella disperazione: amanti, madri, sorelle, tutte egualmente santificate e ugualmente riscattate dall’amore del poeta”. Di diverso avviso Matteo Porru che nella sua recente antologia, dedicata al motivo della donna nella poesia sarda, ravvisa nell’autore la tendenza a indulgere “alla carnalità e al suo mai troppo esaltante potenziale erotico”. Probabilmente per questa ragione ha preferito non inserire la poesia Feminas nell’omonima raccolta da lui curata². Con tipico e tardivo gusto adolescenziale per la trasgressione, giacché nella memoria di molti di noi prof. Matteo Porru è rimasto impresso come preside severo e inflessibile, ci prendiamo ora la soddisfazione di disobbedire ai suoi divieti e ve la proponiamo, Feminas,  in questa versione recitata in tre lingue (sardo, spagnolo, italiano) sullo sfondo di un caleidoscopio di immagini evocative.


Sandra Mereu



¹ Vincenzo Pisanu, Saboca. Poesias, Grafica del Parteolla, Dolianova 1992.

² Matteo Porru, Feminas. La donna nei versi popolari di 51 poeti sardi, Edizioni della Torre,  Cagliari 2013.







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