Viene spontaneo
chiedersi come sia possibile che uno scienziato spari cazzate come
quelle di Odifreddi su Israele e le Fosse Ardeatine. Si pensa a
Totò: “Scienziato lei? Ma mi faccia il piacere!”.
Ma sarebbe troppo semplice. Il fatto è
che l'antisemitismo è un fatto irrazionale, un virus che può
contagiare anche un cattedratico, perchè poi la scienza dovrebbe renderne immuni. basti pensare a “La Difesa della
Razza”. E poi, a pensarci
bene, anche il dottor Mengele era uno “scienziato”. Aveva ragione Gramsci a non avere alcuna soggezione nei confronti di quella che amava chiamare "superstizione scientifica"!
Di seguito potete leggere due pezzi apparsi su due importanti quotidiani nazionali che prendono posizione contro un signore a cui è stata data finora troppa importanza.
Elena Loewenthal - Odifreddi. Il blog
calamita per antisemiti
Mentre mezza Italia è all’inseguimento delle spoglie di un criminale nazista fiero di esserlo stato, l’altra infesta il web di parole orrende. La responsabilità primaria di questo inquinamento verbale torrenziale, bulimico, è di Piergiorgio Odifreddi e del suo blog. Il matematico impertinente nonché tuttologo visibilmente in cerca di visibilità lancia da un pezzo i suoi strali contro Israele, che con un risentimento fetido equipara ai peggiori criminali seriali della storia.
Il web, si sa, è diventato ormai il luogo dove l’esercizio della libertà di parola diventa come nulla lo sproloquio dell’arbitrio, della parola che si lancia al vento della rete giusto per farsi sentire. A forza di gridare forte, Odifreddi è riuscito ad attirare entro il suo campo gravitazionale una costellazione di voci accomunate da quello che non si stenta a definire una nuova forma di (vecchio) antisemitismo.
Dall’odio per Israele alla diffidenza per la storia del Novecento così come ci sarebbe stata «propinata» dai vincitori il passo non era poi così lungo. Si è compiuto in questi giorni, sull’onda del tardivo decesso di un boia nazista. Perché più delle parole di Odifreddi – che potremmo anche prendere con il beneficio d’inventario della trovata mediatica, della boiata da megafono – sconcertano i commenti degli internauti, rimbalzati come una fiumana tossica per tutti i social network.
E di questi commenti, stupisce che più della furia, della voglia di presunta rivalsa storica, siano intrisi di una razionalità assurda, di quella serietà che possiamo immaginare sul volto arcigno di una maestrina, le mani sui fianchi e il piede che batte per terra. C’è chi avanza dubbi sull’efficacia dello Zyklon B e sull’infiammabilità di quell’aria impestata per dimostrare che i racconti arrivati da Treblinka e Auschwitz sarebbero incongruenti e dunque falsi. Chi dice che le ha viste bene, a Dachau, ed erano docce vere, altro che! Chi, più in generale, invoca delle prove dello sterminio, che in fondo non ci sono...
Una quantità inenarrabile, insomma, di sentenze, di assurdità declamate. Un quadro terribilmente desolante che suscita due pensieri, tristi entrambi. Il primo è che chi scatena e lascia spazio a tali nefandezze verbali ha delle pesanti responsabilità intellettuali prima ancora che morali. La seconda è che forse l’istanza della memoria esige una revisione. A giudicare da queste escandescenze, ricordare non serve. Diventa anzi una comoda scappatoia per alienare quella memoria, misconoscerla e rinfacciarla a chi l’ha subita. Quella storia lì, dei campi, del gas, dei forni crematori è dell’Europa, di tutti, prima ancora che del popolo ebraico. Il delirio di parole scatenato da Odifreddi è una sconcezza terribile, per me una fitta di dolore misto a rabbia e l’anelito assurdo ma irrefrenabile a un poco di oblio. Lasciatemi in pace con i miei milioni di morti.
(Da: La stampa del 18
ottobre 2013)
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Stefano Jesurum - Il matematico negazionista e le ragioni della Storia
Il noto matematico Piergiorgio Odifreddi di mestiere scrive e insegna in Università. Insomma fa il maestro. A latere si esercita anche nell’antica arte dell’intellettuale a tutto tondo, del grillo parlante, nella fatti-specie blogger di Repubblica. E spesso inciampa, ruzzola, travolgendo il buon senso e il buon gusto oltre che il rispetto per i lettori, l’opinione pubblica, la Storia. Succede da anni: le sabbie mobili in cui si perde sono sovente quelle dell’antisemitismo più o meno conscio e del negazionismo. È accaduto anche in questi giorni di sconvolgenti anniversari (Fosse Ardeatine, rastrellamento del ghetto di Roma) e tempeste emozionali legate ai funerali di Priebke.
Dopo avere sostenuto che i crimini di Israele sarebbero ben peggiori delle Fosse Ardeatine, ora sostiene che il processo di Norimberga sia stato un’opera di propaganda, roba da film e mitologie: «Non entro nello specifico delle camere a gas, perché di esse “so” appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda”... almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato».
Chissà, forse annuncerà
di voler chiudere il blog per colpa del «complotto» contro di lui.
L’aveva già minacciato tempo fa, sgridato da Scalfari per
scivolate simili a questa, poi –— ahinoi — aveva beatamente
ricominciato. Il docente. Facesse il bidello sarebbe cacciato da
scuola, facesse l’insegnante in un liceo i genitori
protesterebbero, invece — come sottolinea la giornalista
scientifica Daniela Ovadia — fa lo scienziato... Un paio di
commenti scandalizzati ma le sue opinioni hanno la forza della
«razionalità».
Si dice uomo di sinistra.
Che non è garanzia di nulla: le ricerche sui nuovi fascismi
segnalano un’area di sovrapposizione tra le opinioni di una certa
sinistra estrema e quelle della destra. E io dico: se CasaPound e
Odifreddi sostengono le medesime tesi non è certo un problema
nostro, no? D’altronde il buon vecchio August Friedrich Bebel lo
ripeteva un secolo e mezzo fa che «l’antisemitismo è il
socialismo degli imbecilli».
(Da: Il Corriere della
sera del 18 ottobre 2013)
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