70 anni fa, per la prima volta tutti gli italiani, uomini e donne , con suffragio universale furono chiamati alle urne per scegliere la forma di stato della nuova Italia liberata dal fascismo. Vennero consegnate contestualmente agli elettori la scheda per la scelta fra Monarchia e Repubblica, il cosiddetto Referendum istituzionale, e quella per l'elezione dei deputati dell'Assemblea Costituente, a cui sarebbe stato affidato il compito di redigere la nuova carta costituzionale.
Uno dei principi più significativi della nuova Costituzione è quello sopra riprodotto.
Ma che fine ha fatto questo principio? Perchè non sono stati rimossi gli "ostacoli di ordine economico e sociale" che, "limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini", impediscono il pieno sviluppo della persona umana?
fv
70 sono naturalmente gli anni della nostra Repubblica. La Costituzione ne ha qualcuno in meno. Ma sicuramente è più giovane di tanti finti giovani e aspetta ancora di essere attuata.
RispondiEliminaLoredana Piacentini: Forse l'inghippo sta nella frase: E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli ecc., non é scritto é compito del governo o dei governanti.
RispondiEliminaRiccardo Farci: Perché chi avrebbe dovuto applicare concretamente il principio dell'eguaglianza sostanziale, giusto art. 3 - 2^ comma Cost. ( cioè i PARLAMENTI e i GOVERNI vari) non lo ha fatto, o se ne aveva l'intenzione ....le forze della reazione anti-democratica( sempre forti e presenti nella società e nella politica Italiana ed oggi più che mai.....) lo hanno impedito con tutti i mezzi ..
RispondiEliminaIl compito della Repubblica è sempre in atto, dunque quello che ancora non è stato raggiunto deve divenire obiettivo delle lotte della società civile che ha nella repubblica italiana, come in ogni democrazia, il ruolo del motore del cambiamento. L'impegno è di tutti ed è continuo. Solo così si salva lo spirito della nostra Costituzione e la speranza delle madri (21 donne per la prima volta in parlamento!) e dei padri di questa carta così preziosa. Voglio a tal proposito sottolineare l'importanza dell'esercizio del suffragio femminile nelle politiche a partire da quel 2 giugno di 70 anni fa: da quella conquista derivano oggi tutele giuridiche fondamentali per le donne che un parlamento solo maschile non avrebbe probabilmente coltivato. Dunque celebriamo la festa da cittadine e cittadini vigili, responsabili e critici, il disfattismo non aiuta nessuno.
RispondiEliminaCondivido, cara Grazia: il disfattismo non aiuta nessuno!
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