Borges nella Villa Palagonia (Bagheria). Foto di F. Scianna
Dove sarà il passato, dove il sogno
di sciabole che i tartari sognarono,
dove le salde mura rase al suolo
e l'Albero di Adamo e l'altro Legno?
Il presente soltanto, solo. Il tempo
lo erige la memoria. Successione
e inganno è il volgere dell'orologio.
Vano l'anno quanto la vana storia.
Fra l'aurora e la notte c'è un abisso
di apprensioni, di luci di agonie;
è un altro volto che si guarda
nei consumati specchi della notte.
L'oggi fugace è effimero ed eterno,
non aspettarti altro Cielo o altro Inferno.
Da L'altro, lo stesso (El otro, el mismo)
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