GIACOBINISMO SENILE
M'è accaduto ieri di
rileggere alcuni degli interventi del presidente Napolitano sulle
riforme costituzionali negli anni 2007-2008. Non faceva che ripetere
che erano necessarie, ma che bisognava fare attenzione all'equilibrio
dei poteri e che dovevano essere ampiamente condivise. Niente a che
vedere con le riforme di cui si ragiona, imposte a un Parlamento
riluttante, sulle quali si cerca un voto popolare di maggioranza,
anche con molti assenti.
Ma Napolitano oggi le
appoggia. Anche per lui bisogna che gli equilibri siano rotti al più
presto, che il primato assoluto degli esecutivi sia sancito, ed ogni
forzatura è lecita pur di raggiungere lo scopo.
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