17 giugno 2016

LA SICILIA DI G. MINGOZZI TRA D. DOLCI E L. SCIASCIA





"Non è più questione di miseria … La mafia alligna anche in società ricche […] in Sicilia c’è la mafia ma non è la mafia […]. Qui la mafia non sarebbe durata tanto a lungo se non fosse stata aiutata da un patto con lo Stato, che naturalmente non è un patto steso a tavolino […], ma è un patto da vedere in quella che Machiavelli chiamava  la verità effettuale delle cose”.  

 (Leonardo Sciascia, in G. Mingozzi, La terra dell’uomo)


LA SICILIA DI GIANFRANCO MINGOZZI



     Dopo alcuni cortometraggi girati a Palermo nel 1963 – per tutti vedi I mali mistieri in You Tube – Gianfranco Mingozzi propone una prima visione d’insieme delle contraddizioni siciliane tramite il documentario intitolato Con il cuore fermo, Sicilia del 1965. Questo lavoro del regista bolognese, innamorato del meridione italiano e della sua isola maggiore, ottiene il Gran Premio Leone d’Oro al Festival di Venezia del 1965 ed altri riconoscimenti nei più prestigiosi Festivals di Cinema del mondo. Scriverà al riguardo Giulio Obici: “26 minuti in bianco e nero, in cui –per virtù magica dello stile – si riassumono anni e secoli e si allude con un inquieto interrogativo al futuro, che non è più nelle mani degli dei, ma in quelle degli uomini.”

     Lo stesso Mingozzi ha raccontato la storia di questo documentario e di un progetto di più ampio respiro, che non vedrà mai la luce, in un bellissimo libro intitolato La terra dell’uomo, pubblicato dalle Edizioni Kurumuny nel 2008. Si raccomanda vivamente la lettura di questo libro anche  perché comprende, in formato DVD, una copia del prezioso documentario premiato a Venezia insieme al commento fuori campo scritto da Leonardo Sciascia. Quest’ultimo si concludeva con queste parole:

Se lo Stato continuerà a chiudere gli occhi davanti alla miseria  e ad aprirli solo di fronte alla violenza […] la coscienza della nazione vanamente si chinerà su questo problema , ormai secolare, dello sfruttamento e del sopruso e vanamente cercherà di capire questa terra –la Sicilia occidentale – che è una parte di noi e vanamente griderà la denuncia di problemi che sono nostri problemi.

    Vent’anni dopo, e precisamente nel 1986, Mingozzi torna in Sicilia per realizzare un nuovo documentario proposto alla RAI, e incontra nuovamente, tra gli altri, sia Leonardo Sciascia che Danilo Dolci. Sciascia, nel rivedere le immagini del documentario del 1965, col suo commento fuori campo, rettifica immediatamente il suo precedente giudizio puntualizzando:

Non è più questione di miseria … La mafia alligna anche in società ricche […] in Sicilia c’è la mafia ma non è la mafia […]. Qui la mafia non sarebbe durata tanto a lungo se non fosse stata aiutata da un patto con lo Stato, che naturalmente non è un patto steso a tavolino […], ma è un patto da vedere in quella che Machiavelli chiamava  la verità effettuale delle cose”.  (L. Sciascia in G. Mingozzi, La terra dell’uomo, pag. 101)

          Per quanto riguarda il lungometraggio proposto alla televisione italiana e al quale aveva cominciato a lavorare dopo il primo consenso ricevuto, nel libro suddetto Mingozzi fornisce puntuali inedite notizie, dalle quali risultano chiarite le ragioni per cui il film non vedrà mai la luce. Scrive infatti il regista:

Il programma, tre puntate di 55 minuti l’una fu consegnato alla RAI nella primavera del 1987, in tempo contrattuale. Ho aspettato la messa in onda per mesi. Invano. Ho telefonato, ho scritto, ho protestato. Senza alcun esito e senza risposte o spiegazioni. Ancora oggi, a oltre vent’anni, il mio programma è inedito. ( Mingozzi, op. cit., pag. 66)
 
         Nel libro La terra dell’uomo (2008) si trova adesso la sceneggiatura del film di Gianfranco Mingozzi. Ma solo la sceneggiatura sulla carta, purtroppo, non il film. Dalla sceneggiatura, comunque, si vede il gran lavoro che c’è dietro. In esso la figura di Danilo Dolci, con tutte le sue luci e le sue ombre, avrebbe occupato un posto centrale.
      Per capire meglio le ragioni che spinsero Leonardo Sciascia a collaborare con Gianfranco Mingozzi e con altri registi e documentaristi del tempo, risulta utile consultare il recente libro di Sebastiano Gesù, Oltre lo sguardo la memoria. Leonardo Sciascia e il cinedocumentario, 40due edizioni, Palermo 2015. In quest’ultimo volume – comprendente anche alcuni notevoli contributi critici di Carlo Tagliabue, Antonio Di Grado e Maria Rizzarelli – si trova allegato un altro DVD in cui sono stati raccolti sei documentari di autori diversi con i commenti asciutti e taglienti dello scrittore di Racalmuto.  
  
Francesco Virga

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