05 maggio 2020

CRISTO E MARX SECONDO PASOLINI



📷 Pier Paolo Pasolini dirige Enrique Irazoqui nel film Il Vangelo secondo Matteo (1964) © Angelo Novi/Cineteca di Bologna/Riproduzione riservata



«Sono stato fedele a me stesso ed ho fatto un’opera nazional-popolare in senso gramsciano. Perché il credente attraverso cui vedevo Cristo figlio di Dio è il personaggio popolare italiano, è lo storico uomo semplice italiano, e vedendo il mondo attraverso i suoi occhi mi sono avvicinato alla concezione artistica di Gramsci, nazionale e popolare. Per un francese è un film religioso, per un proletario italiano non c’è equivoco. Cristo è un sottoproletario, che va con i sottoproletari. Il rapporto storico tra Cristo e il proletariato esiste, egli non avrebbe fatto nulla se non fosse stato seguito dai proletari. I farisei non lo avrebbero ucciso. E il proletariato sarebbe rimasto immerso nelle tenebre della sordità, se non fosse intervenuta la predicazione rivoluzionaria del Cristo».

📰 Maria A. Macciocchi. "Cristo e il marxismo", l’Unità 22 dicembre 1964, p. 3

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Come sono diventato marxista?
Ebbene… andavo tra fiorellini candidi e azzurrini di primavera,
quelli che nascono subito dopo le primule,
– e poco prima che le acacie si carichino di fiori,
odorosi come carne umana, che si decompone al calore sublime
della più bella stagione –
e scrivevo sulle rive di piccoli stagni
che laggiù, nel paese di mia madre, con uno di quei nomi
intraducibili si dicono “fonde”,
coi ragazzi figli dei contadini
che facevano il loro bagno innocente
(perché erano impassibili di fronte alla loro vita
mentre io li credevo consapevoli di ciò che erano)
scrivevo le poesie dell’“Usignolo della Chiesa Cattolica”;
questo avveniva nel ‘43:
nel ‘45 “fu tutt’un’altra cosa”.
Quei figli di contadini, divenuti un poco più grandi,
si erano messi un giorno un fazzoletto rosso al collo
ed erano marciati
verso il centro mandamentale, con le sue porte
e i suoi palazzetti veneziani.
Fu così che io seppi ch’erano braccianti,
e che dunque c’erano i padroni.
Fui dalla parte dei braccianti, e lessi Marx.


Pier Paolo Pasolini, Poeta delle Ceneri in Bestemmia, Poesie Disperse II, Garzanti


  
Alla bandiera rossa

Per chi conosce solo il tuo colore, bandiera rossa,
     tu devi realmente esistere, perché lui esista: 

chi era coperto di croste è coperto di piaghe,
     il bracciante diventa mendicante,
il napoletano calabrese, il calabrese africano,
     l'analfabeta una bufala o un cane.
Chi conosceva appena il tuo colore, bandiera rossa,
     sta per non conoscerti più, neanche coi sensi:
tu che già vanti tante glorie borghesi e operaie,
     ridiventa straccio, e il più povero ti sventoli.

Pier Paolo Pasolini, La religione del mio tempo, Garzanti 1961




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