21 maggio 2020

IN PIENA EMERGENZA COVID 19 BUFERA SULLA POLITICA E SULLA SANITA' SICILIANA

ph enzo sellerio





"Io per nove anni m’incasso quindicimila euro al mese senza fare un’emerita minchia.”
(Dalle intercettazioni relative all’inchiesta “Sorella Sanità”)

Ora, ferma restando la presunzione d’innocenza che - naturalmente - vale anche per tutti gli arrestati di oggi, io mi chiedo quale cortocircuito sociale e culturale abbia potuto generare un simile linguaggio, una tale mentalità, insomma, una simile classe di funzionari pubblici. In realtà, lo so. È qualcosa che viene da lontano, che abbiamo tollerato - e, quindi, alimentato - ogni giorno della nostra vita con i nostri silenzi, con le nostre paure, con i nostri compromessi. Ogni volta che siamo andati a votare e ci siamo lasciati convincere da chi ci consigliava il “voto utile” (leggasi “per il più potente”); ogni volta che ci siamo detti che “solo i cretini non si fanno raccomandare”; ogni volta che non abbiamo denunciato perché “ci conosciamo tutti”; ogni volta che abbiamo accettato che i nostri diritti ci venissero concessi come favori; ogni volta, ogni maledetta volta, che al merito, all’intelligenza, allo studio e ai sacrifici abbiamo preferito la furbizia, l’arroganza, i soldi e le scorciatoie verso la ricchezza. E chi ha tentato di resistere a tutto questo si è sentito ripetere per una vita che “le elezioni non si vincono con le belle parole”; “per governare bisogna scendere a compromessi”; “alla gente non interessa la cultura”, ma -soprattutto - che “bisogna parlare semplice, di cose concrete, etc. etc”. Ecco, l’intercettato di cui sopra parlava semplice e di cose concrete. Quindi, mi raccomando: votate per lui e per i suoi sodali alle prossime elezioni.

Massimo Pastore

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