TOLSTOJ, IL RUSSO CHE VOLEVA LA PACE
Dall’anno della cosiddetta conversione, il 1878, all’anno della morte, il 1910, Tolstoj dedicò al militarismo e alla guerra le pagine di condanna più aspre mai scritte e non c’è opera di quegli anni che non affronti i temi dell’obiezione e dell’inconciliabilità tra il cristianesimo e la guerra. Il volume ripercorre la riflessione tolstoiana sulle origini della violenza e sul valore sovversivo della non resistenza, ricostruisce i rapporti dello scrittore con gli obiettori in Russia e in Europa e documenta la sua influenza negli Stati Uniti. Nella parte finale, sulla base di diari, memorie e articoli pubblicati nelle riviste pacifiste sorte in Svizzera con la collaborazione di Romain Rolland, il volume traccia un quadro della diffusione degli scritti di Tolstoj durante la Grande guerra, un’influenza che si estese a tutti i paesi coinvolti nel conflitto e contribuì al sorgere di un nuovo movimento pacifista radicale che fece del rifiuto alla partecipazione a qualsiasi guerra il cardine del suo programma. Correda il volume un’ampia raccolta di documenti.
Bruna Bianchi ha insegnato Storia delle donne e questioni di genere e Storia del pensiero politico contemporaneo all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa di Grande guerra e di pensiero pacifista e femminista in Europa e negli Stati Uniti e in particolare del pensiero di Tolstoj e Jane Addams.
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