Anche se penso che non esista una identità del popolo siciliano - e credo, con Leonardo Sciascia, che tutto si spieghi con la storia e non con la razza - Gesualdo Bufalino in questo delizioso libro, pubblicato nel 1988, è riuscito, indubbiamente, a cogliere alcuni tratti del nostro carattere. fv
P.S. : Riporto di seguito il telegrafico scambio epistolare avuto con Maria Rita Mastropaolo che ha destato la mia attenzione sulla pagina di Bufalino e un successivo commento pervenuto su fb:
Francesco Virga: Cara Maria Rita, ho appena postato sul mio blog la pagina di Bufalino che mi hai opportunamente ricordato stamattina, aggiungendo una breve chiosa che, spero, tu condivida.
Maria Rita Mastropaolo: Grazie, è un piacere condividere queste
letture che ho tanto amato e sulle quali mi sono trovata a riflettere negli
anni passati. All'inizio del capitolo in cui riporta l'identikit, Bufalino non
fa comunque un discorso di identità "di razza", ma ragiona e gioca
(questo lo sottolinea) su come ci siano degli elementi del nostro carattere che
- più o meno - ci connotano come siciliani. Merito di questa codifica sono
stati ovviamente letteratura, cinema, e tutti quegli elementi che ci hanno
stereotipati. È, anche in questo caso, come per Sciascia, la nostra storia -
storia culturale, direi - ad averci "definiti".
Grazie ancora per questo scambio,
spero ci saranno occasione per confrontarci
Valeria Sara Lo Bue: Secondo me alcuni punti non corrispondono più,
tipo 4,6,7, gli altri direi che si attagliano ancora. È fondamentale accorgersene. Probabilmente
queste parole hanno contribuito alla loro stessa contraddizione decenni dopo. E
questo è meraviglioso. Forse odio verso
il potere non corrisponde al concetto che ho di potere. Confutare è possibile
solo con il senno di poi. Nessun valore sottratto alla scrittura.
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