MA
COSA AVEVA DI MAGICO IL GIGLIO FIORENTINO?
Giungla d'appalto è il titolo de
"Il Manifesto"; ancor più feroce quello di “Repubblica”: Corruzione ad altissimo livello; scontato quello del “Fatto Quotidiano”: Giglio oscuro.
Avrei preferito che Renzi
venisse sconfitto politicamente piuttosto che da un’inchiesta giudiziaria. Ma,
così vanno le cose nel Bel Paese, e non è la prima volta
che accade una cosa simile! fv
Di seguito potete leggere l'articolo di un editorialista di lungo corso che ha lavorato
nei principali quotidiani nazionali che hanno spalleggiato, fino a ieri, l’astro
fiorentino:
"Ora che
il caso Consip-Romeo ha toccato il ministro Luca
Lotti e Tiziano Renzi, si affacciano domande non trascurabili. Le accuse della
procura appaiono precise e sostenute da prove non approssimative. E' ovvio che
gli accusati e i sospettati hanno i loro diritti, il primo dei quali consiste
nel non essere condannati anzitempo dalla macchina mediatica. Ma non si
renderebbe un buon servizio alla verità edulcorando le notizie che arrivano
dall'inedito asse Napoli-Firenze. Soprattutto perchè sta emergendo il reticolo
di un sistema di potere famelico, spregiudicato e del tutto privo di etica
pubblica. Qui si misura quanta retorica ci sia stata nell'approccio 'nuovista'
degli ultimi anni, dietro il quale è mancato un reale rinnovamento morale del
costume politico. E' lecito domandarsi le ragioni di questo cinismo senza
valori che contribuisce a uccidere le speranze dei giovani. Poi non c'è da
stupirsi se questi stessi giovani disdegnano la politica, e irridono il
referendum sulle riforme presentate come il passaporto verso la Terra Promessa.
(...) E' sempre buona norma tenere a bada i familiari, in Italia come in
Francia. L'attivismo affaristico di Tiziano Renzi, al di là delle sue eventuali
responsabilità penali nell'affare Romeo, appariva molto inopportuno già da
tempo. Adesso è diventato il macigno su cui il figlio può inciampare nel
momento più delicato della sua carriera politica. I nomi di Lotti e di Tiziano,
l'amico più stretto e il padre, pongono Renzi di fronte ad una precisa
responsabilità: chiarire quel che c'è da chiarire in una vicenda assai
limacciosa, prendere le distanze dalla zona d'ombra, rispondere senza arroganza
a quanti in queste ore gli rivolgono attacchi politici. Per esempio, Renzi deve
spiegare perchè accettò un finanziamento da Alfredo Romeo per la sua Fondazione
Open, quando Romeo era già noto alle cronache processuali. Nessun figlio deve
pagare per le colpe del padre. Ma esistono situazioni in cui la reticenza può
essere fatale, come adesso di fronte all'evidente risvolto politico
dell'inchiesta di Napoli. Nè può bastare dire 'ho fiducia nei magistrati' e poi
tacere ad oltranza. L'omaggio formale e generico alla magistratura è un vecchio
manierismo che non porta lontano. Renzi ha sempre considerato l'opinione
pubblica la fonte del suo potere, ben oltre i rituali di partito. Ma è proprio
l'opinione pubblica che vuole vederci chiaro in questa torbida storia.
( Stefano
Folli, Matteo Renzi esca dalla nebbia,
La Repubblica, 2 marzo 2017)
Riprendo alcuni dei commenti pervenuti sulla mia pagina fb:
RispondiEliminaRiccardo Farci: Politicamente è già stato sconfitto a dicembre 2016
Francesco Virga: Evidentemente, caro Riccardo, non e' stata sufficiente quella sconfitta
Ester De Miro d'Ajeta: La resistibile ascesa di Renzi puzzava fin dalle origini...
Marisa Sapienza: ..i figli dei figli della vedova..
Giovanni Tuzzolino: È saggio attendere sempre la sentenza dei giudici prima di esprimere giudizi in merito, e diffidare dalla sentenza mediatica. E non mi riferisco solamente al caso specifico..... Buona domenica
Francesco Virga: Saggia considerazione quella di Giovanni. Rimane comunque il fatto che i Renzi ormai sono difesi solo da Berlusconi e dalla Madonna...
Marisa Sapienza: Una madonna farlocca..