Che la Regione siciliana sia stata
un fallimento, dal punto di vista storico e politico, lo sapevamo da tempo. Leonardo Sciascia, fin dagli anni
sessanta, con il suo consueto acume ne aveva già colto i tratti essenziali. Al riguardo ci permettiamo di rinviare a: http://cesim-marineo.blogspot.com/2012/02/il-sistema-di-potere-clintelare-mafioso.html /
Ma oggi si parla soprattutto del
suo fallimento economico. L'isola sarebbe
a un passo dal default, sono a rischio stipendi e pensioni. Sarebbe la
prima volta in Italia. La situazione è da mesi in bilico, ma ormai sembra
essere fuori controllo. Tanto da spingere il presidente del consiglio a una
nota ufficiale, in cui chiede al governatore della regione a statuto speciale
se corrisponde al vero la sua volontà di dimettersi.
Riportiamo di seguito quanto ha
scritto poco fa il 24 ore:
La fine delle risorse
Le spese sono continuate a crescere nonostante la caduta delle entrate fiscali. La giunta ha un fabbisogno di cassa di 3,7 miliardi e, non potendo contrarre nuovi mutui, non sa dove trovare i soldi. L'assemblea regionale ha approvato con due disegni di legge lo stesso bilancio di previsione che era stato bocciato qualche settimana prima dal commissario dello stato. Il rendiconto al 31 dicembre 2011 presenta un avanzo di gestione fittizio di 8,2 miliardi determinato da una massa di crediti accertati ma non riscossi, e per la maggior parte non esigibili, per 15,7 miliardi (i cosiddetti residui attivi). La legge costituzionale per ridurre a 70 il numero dei deputati regionali, contro gli attuali 90, è ancora all'approvazione del parlamento nazionale.
Il banchetto delle risorse pubbliche è finito, ma nessuno ha il coraggio di tagliare le spese, perché in Sicilia tutti i partiti campano di clientele, indistintamente. La politica dei favori non è né di destra né di sinistra, è sistemica, e la giunta Lombardo, nonostante l'appoggio del Pd, non ha fatto eccezione. Il presidente si dimette e lascia la Regione in mutande giocando allo scaricabarile, nel tentativo di addossare le proprie colpe a chi verrà dopo. Recitando lo stesso copione, Diego Cammarata qualche mese fa ha rassegnato le dimissioni da sindaco di Palermo dopo aver portato il Comune vicino alla bancarotta.
La richiesta di commissariamento
Per gli imprenditori e i sindacati non c'è altro da fare, a questo punto, che commissariare Palazzo dei Normanni. E senza perdere tempo, perché l'isola è una polveriera. Tutte le associazioni datoriali con Confindustria Sicilia in testa, insieme a Cgil, Cisl e Uil, hanno indirizzato una lettera al prefetto di Palermo, Umberto Postiglione, «a fronte dell'aggravamento della drammatica situazione economica, sociale ed occupazionale della Sicilia». Il rappresentante dello Stato attivi subito il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il premier, Mario Monti, «per sottoporre alla loro attenzione l'urgenza di interventi diretti, mirati e straordinari nei confronti della Regione siciliana». Un evento senza precedenti dall'emanazione dello statuto autonomista (1946).
In allarme anche la Ue
La richiesta d'intervento è motivata da fatti eccezionali: «Dall'insostenibile crisi finanziaria della Regione ancora più evidenziata dall'incertezza legata alla vicenda del bilancio 2012; dall'assenza di strategie e politiche mirate al risanamento; dall'assenza di una efficace programmazione per l'utilizzo dei fondi strutturali e delle poche risorse disponibili per arginare gli effetti della recessione; dalla consapevole preoccupazione che l'attuale classe politica continui a mostrare inadeguatezza e mancanza di responsabilità». Gli imprenditori temono, si legge nel documento, «che il clima pre-elettorale alimenti un ulteriore saccheggio delle nostre risorse pubbliche, portando la Sicilia in una condizione di fragilità maggiore rispetto ad altre Regioni, senza prospettive e in una situazione di oggettivo default».
In allarme anche la Commissione Ue. La direzione generale per la politica regionale ha trasmesso una lettera a Palazzo dei Normanni, imputandole la mancanza di controlli sull'utilizzo dei fondi strutturali.
FONTE: http://www.ilsole24ore.com
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