"Il fallimento dell’autonomia regionale si può senz’altro attribuire al fatto che è stata intesa e maneggiata come un privilegio, una franchigia, che lo Stato italiano, sotto la pressione del movimento separatista, concedeva alla classe borghese-mafiosa." (L. Sciascia, La corda pazza, Einaudi 1970)
“ L’uomo del sud – e cioè un tipo umano riconoscibile, catalogabile e giudicabile in quanto uomo del sud – non esiste. Esistono nel sud condizioni economiche, generate dal corso della storia, che possono anche dare l’illusione di essere state invece generate da una particolare umanità. E’ l’illusione di cui è suggestivamente intriso il “Gattopardo”; e funziona anche da alibi, alibi di classe.
La Sicilia del principe di Lampedusa è una astrazione
geografico-climatica e l’uomo siciliano che ne deriva è ugualmente
un’astrazione. Il clima le lunghe estati, le siccità, gli scirocchi, non
servono molto a spiegare le condizioni della Sicilia e il carattere
dell’uomo siciliano; molto di più serve il considerare la storia delle
dominazioni straniere, dagli arabi agli Spagnoli.
L’immagine che si ha nei Promessi Sposi della Lombardia nel
Seicento somiglia moltissimo a quella che, fino ad oggi, possiamo avere
della Sicilia. Ma nel Settecento la Lombardia è già diversa, non
somiglia più alla Sicilia: non c’è più la Spagna, c’è l’Austria con le
sue sagge riforme, la sua amministrazione efficiente e corretta.
Che cosa sarebbe stata la Lombardia se fosse passata dalla
dominazione spagnola ai Borboni di Napoli e poi ai Savoia? Che cosa
diremmo oggi dell’uomo lombardo?"
(Leonardo Sciascia, L' uomo del sud in MALGRADO TUTTO, luglio 1980)
* Per una migliore comprensione di questi testi rinvio al mio saggio La Sicilia di Leonardo Sciascia, pubblicato nel giugno 2012 sul 1° numero di NUOVA BUSAMBRA.
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