19 maggio 2012

IN MEMORIA DI TURIDDU CARNIVALI









Foto di F. Scianna





L’amico Fabrizio nel blog http://rosso-malpelo0.blog.kataweb.it/ ha ricordato qualche giorno fa  Salvatore Carnevale, assassinato dalla mafia il 16 maggio 1955. Su  questa leggendaria figura di sindacalista sono stati versati fiumi d’inchiostro. Insuperabili, a mio avviso, rimangono due testi:
1.       Il ritratto che ne ha fatto Carlo Levi in Le parole sono pietre;
2.     La poesia che gli ha dedicato Ignazio Buttitta. 

 Mi soffermo brevemente su quest’ultimo documento, su cui ho già avuto modo di parlare e scrivere in occasione del Convegno che abbiamo organizzato due anni fa in memoria di Buttitta, soltanto per ricordare che il famoso Lamentu pi la morti di Turiddu Carnivali, scritto dal poeta bagherese nel 1956,  ho avuto la fortuna di sentirlo cantare, nei primi anni sessanta, dall’indimenticabile Cicciu Busacca. La voce tagliente di questo grande cantastorie è penetrata nel profondo del mio cuore  e da allora la sento ancora risuonare dentro di me insieme agli splendidi versi del poeta:

Ancilu era e nun avia l’ali
….nun era santu e miraculi facia
ncelu acchianava senza cordi e scali
e senza appidamenti nni scinnia
era l’amuri lu so capitali
e sta ricchizza a tutti la spartìa
Turiddu Carnivali nnuminatu
e comu Cristu murìu ammazzatu


Oggi, grazie a You Tube, si può ancora ascoltare l’interpretazione che ne fece il cantastorie. Il testo integrale della poesia si trova in  http://www.irsap-agrigentum.it/canivali.htm





1 commento:

  1. caro franco,
    anche io ebbi la fortuna di sentire ciccio busacca. Avrò avuto 15 anni ed andammo, guidati da ugo minichini, io ed altri ragazzi, a Bisacquino, non ricordo l'occasione ma la voce di ciccio si. Non l'ho mai dimenticata.
    Ciao
    fab

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