Dal momento che, con sempre maggiore frequenza, da più
parti, si torna a parlare di BARBARI, può essere utile ricordare una celebre
poesia di Konstantinos
Petrou Kavafis, che aiuta a capire, meglio di tanti discorsi,
a cosa servono i barbari.
Aspettando i barbari
«Sull’agorà,
qui in folla, chi attendiamo?»
«I Barbari che devono arrivare»«E perché i senatori non si muovono?
Che aspettano per legiferare?»
«E’ che devono giungere, oggi, i barbari.
Perché dettare leggi? Appena giunti
i Barbari, sarà compito loro».
«Perché l’Imperatore si è levato
di buon’ora ed è fermo sull’ingresso
con la corona in testa?»
«E’ che i Barbari devono arrivare
e anche l’Imperatore sta ad attenderli
per riceverne il Duce; e tiene in mano
tanto di pergamena con la quale
gli offre titoli e onori».
«E perché mai
sono usciti i due consoli e i pretori
in toghe rosse e ricamate? e portano
anelli tempestati di smeraldi,
braccialetti e ametiste?»
«E’ che vengono i Barbari e che queste
cose li sbalordiscono».
«E perché gli oratori non son qui, come d’uso,
a parlare, ad esprimere pareri?»
«E’ che giungono i Barbari, e non vogliono
sentire tante chiacchiere»
«E perché
tutti son nervosi? (I volti intorno
si fanno gravi). Perché piazze e strade
si vuotano ed ognuno torna a casa?»
«E’ che fa buio e i Barbari non vengono,
e chi arriva di là della frontiera
dice che non ce n’è più neppur l’ombra»
«E ora che faremo senza i Barbari?
(Era una soluzione come un’altra,
dopo tutto…)».
KAVAFIS, traduzione dal greco di Eugenio Montale
la chiusa “loro erano una soluzione” soprattutto. epitaffio lapidario sulla morte della politica. inevitabile chiosare che anche in tempi moderni, “barbari” allegorici s’aggirano per l’europa: è il nuovo che avanza? è il vecchio che ritorna? chissà… forse è soltanto un “waiting for godot” ante-litteram. resta il fatto che questa è una poesia senza tempo e che l’animo umano è per sua natura incline a confidare in soluzioni calate dall’alto piuttosto che a rimboccarsi le maniche. un declinare le proprie responsabilità abdicando al destino. mi ha fatto tornare alla mente il fatto che qualche mese fa berlusconi e negli ultimi tempi monti abbiano additato i “barbari coi colletti bianchi” della bce come invisibile guida spirituale (“ce lo chiede l’europa”) dell’azione politica. barbari coi colletti bianchi?!? surreale. o forse no…
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