Palermo / 4 ottobre 2013
Gino Doné (San Biagio di Callalta/TV, 1924-San Donà di Piave/VE, 2008) è
stato l’unico italiano e l’unico europeo che abbia partecipato alla
spedizione dello yacht Granma, alla fine del 1956, atto iniziale della
Rivoluzione cubana. Tra gli 82 guerriglieri imbarcati, Gino si trovò
accanto a personalità storiche come Fidel Castro, Camilo Cienfuegos,
Ernesto Guevara. E proprio al Che salvò la vita, aiutandolo a
districarsi dal groviglio delle mangrovie sotto il fuoco dell’aviazione
batistiana. Anche Gino si salvò e poté prendere parte alla Rivoluzione,
scomparendo misteriosamente al momento della vittoria. Aveva fatto lo
stesso anni prima, alla fine della Resistenza in cui aveva ppreso parte
in rapporto con i servizi inglesi, scomparendo dopo la vittoria per
andarsene in giro per il mondo invece di ricavarne i possibili vantaggi
che potevano derivargli. E in fondo farà lo stesso dopo il ritorno in
Italia nel 2003, rifiutando di barattare il racconto affascinante della
propria vita con un facile successo mediatico (in campo editoriale e
televisivo).
Un libro pubblicato da Massari editore ora racconta la sua storia.
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