26 ottobre 2013

POLLOCK E GLI IRASCIBILI


Durante la guerra André Breton vive e lavora a New York. Una presenza fondamentale che permette ad una generazione di artisti di entrare in contatto con il surrealismo e il suo tentativo di andare oltre la standardizzazione della società industriale. Nell'incontro con i francesi le radici della scuola di New York.

Stefano Biolchini -Pollock e gli Irascibili. La scuola di New York in mostra a Milano

Gli olii che gocciolano con irruenza ritmata, a tratti ossessiva e il gesto pittorico rivoluzionario. E ancora i campi di colore emozionalmente distesi. Sono queste solo alcune delle caratteristiche che hanno reso celebre la scuola newyorchese dell'espressionismo astratto che in ebbe Jackson Pollock il campione più noto. Forte di 49 capolavori provenienti dal Whitney Museum di New York è dedicata proprio agli artisti dell'action painting la mostra "Pollock e gli Irascibili" al Palazzo Reale di Milano fino al prossimo 16 febbraio.

Quando dopo gli orrori della seconda Guerra mondiale era divenuto impossibile dipingere al cavalletto fiori, nudi sdraiati e suonatori di violoncello, non restava niente di meglio di una buona pittura sul niente per far fronte alla crisi morale di un mondo in preda al caos.

Nina Leen, The Irascibles




















In un'America slegata dal forte peso della tradizione europea e in cui tutto è clamorosamente nuovo il 3 maggio del 1950 il Metropolitan Museum di New York annuncia un'importante mostra d'arte contemporanea statunitense. Con il loro nuovo linguaggio di rivolta ad essere esclusi sono proprio Pollock e gli altri tra cui Willem de Kooning, Mark Rothko e Barnett Newman, Robert Motherwell, Adolph Gottlieb, William Bazotes si ribelleranno inviando al museo una lettera di fuoco e facendosi poi ritrarre in una celebre tutti in divisa da “banchieri”.

L'Herald Tribune li battezzerà gli Irascibili. Negli anni in cui J.D. Salinger, Jack Kerouac, Allen Ginsberge, William S. Burroughs - ma anche Elvis Presley e Miles Davis, Marlon Brando e James Dean - interpretano a loro modo il nuovo spirito della nazione, loro "pittori gestuali e pittori del campo di colore", per bussola i nativi americani (ma anche consci della lezione di Picasso e "dei francesi"), faranno grande la storia dell'arte americana, anche se ognuno con uno stile suo proprio.

Rothko, Untitles (Blue, Yellow, Green on Red) (1954)



















Protagonista indiscussa della mostra è l'opera Number 27 di Pollock. Tra gli altri capolavori presenti citiamo Mahoning di Franz Kline (1956), The crest di Adolph Gottlieb (1959), Senza titolo (1945) di Clyfford Still, Door to the River di Willem de Kooning (1960) e Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) (1954) di Mark Rothko.


Pollock e gli irascibili, la scuola di New York. Al Palazzo Reale di Milano fino al 16 febbraio 2014.


(Da: Il Sole 24 ore del 23 ottobre 2013)

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