Razzismo italiano. Miglio 1999: lo "sdoganamento" della schiavitù
Secondo
me Salvini si è montato la testa. Pensa davvero di essere lui
l'artefice del consenso diffuso, soprattutto tra i ceti popolari,
alle politiche razziste. Così lo sbruffoncello, gonfio di sé, separa la sua Lega da quella dei Bossi,
dei Maroni e dei Calderoli e nega ogni debito verso il passato. E non solo per quanto riguarda i
“fondi neri” che sono oggetto di indagini.
Ci sono, alla base del razzismo montante, ragioni
“strutturali”, di lungo periodo, che meriterebbero analisi attente e
spregiudicate. Ma anche limitandosi alla “sovrastruttura”,
alle forme ideologiche, la diffusione massiccia di veleno razzista da
parte dei leghisti, oltre che dei neofascisti e simili non è cosa
recente: non si dimentichi la Bossi-Fini.
Salvini, in verità, per quel che attiene al “patrimonio politico”, alla costruzione del consenso intorno alle sue politiche antiumanitarie, al blocco feroce degli ingressi, alla discriminazione contro gli immigrati regolari, è debitore dai suoi predecessori: non ha bisogno di diffondere razzismo, si giova di quello che è già stato messo in giro.
Non penso solo ai politicanti e ai propagandisti. Anche agli ideologi, a quel Gianfranco Miglio inventore della “Padania” tanto ammirato dal governatore Zaia, che vent'anni fa "sdoganava" lo schiavismo. (S.L.L.)
Salvini, in verità, per quel che attiene al “patrimonio politico”, alla costruzione del consenso intorno alle sue politiche antiumanitarie, al blocco feroce degli ingressi, alla discriminazione contro gli immigrati regolari, è debitore dai suoi predecessori: non ha bisogno di diffondere razzismo, si giova di quello che è già stato messo in giro.
Non penso solo ai politicanti e ai propagandisti. Anche agli ideologi, a quel Gianfranco Miglio inventore della “Padania” tanto ammirato dal governatore Zaia, che vent'anni fa "sdoganava" lo schiavismo. (S.L.L.)
Professore,
come regolerebbe il flusso migratorio degli extracomunitari?
Il
destino dell'Europa è di rivivere le invasioni barbariche: Anche
nella Gallia di Cesare c'erano i servitori. La difficoltà è
mantenere la distinzione tra schiavi e liberi.
Sta
teorizzando la schiavitù?
Dovremo
incorporare alcuni milioni di immigrati che svolgeranno i lavori
rifiutati dagli europei. Ma bisogna evitare i mescolamenti, se
vogliamo far sopravvivere l'Occidente. Sono proprio gli
extracomunitari che ce lo chiedono. È questo Occidente, così come
lo vediamo, che li induce a lasciare la loro terra: Vogliamo
distruggerglielo?
Intervista di Stefano Lorenzetto, Libero, 20 marzo 1999
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